Capitolo 1
TEATRO TRUMAN
Torniamo alla frase di Giordano Bruno prima citata: vogliamo credere che quella "Mente fallace e
menzognera" ci mantenga SCHIAVI, lasciando priva di controllo l'amministrazione del mondo?
Nemmeno per sogno! Il suo governo è invece organizzato in modo capillare, progettato in maniera
maniacale, attuato in modo ferreo, da una schiera di scagnozzi altamente addestrati e votati a servire
l'inganno. Per risultato, il totalitarismo che intendiamo limitato a poche aree del mondo, è padrone
della vita umana e non esiste Stato "democratico" che non applichi un regime dittatoriale camuffato.
Se ciò non è avvertibile (o lo è poco), lo si deve ad un meticoloso lavoro attuato per distorcere il nostro
campo visivo e addormentare facoltà cognitive che potrebbero metterci nelle condizioni di capire.
Siamo appunto il risultato di un'operazione ad ampio spettro, svolta per adattare l'individuo alla totale
accettazione di una vita abominevole; per impedire si capisca d'essere vittime di un trappola; per
farcela automaticamente sostenere e quindi, per renderci ignari complici.
Tale lavoro è reso devastante, dal fatto che è messo in atto già da bambini, quando "tutto può essere
preso per vero" e assimilato. Da bambini persino, ci raccontano che saremo noi a costruire il mondo
del futuro. Qualcuno di voi ci è forse riuscito? Chi mai può costruire un mondo diverso, se nel percorso
di umani siamo addestrati a sottometterci a una gerarchia che costruisce pure il pensiero comune
come gli conviene? La facciamo noi la società, se da bambini veniamo FORMATI per considerare
GIUSTI ordini superiori e da adulti, quantomeno, dobbiamo rispondere a dei capi che hanno dei capi, e
che a loro volta sono sottomessi ad altri capi?
Pensate invece a un bambino ribelle: che vita gli si prospetta? Gli risulterà arduo mantenere una
propria identità intellettiva con un intero mondo contro. Gli sarà più facile cedere, diventare docile per
non scontrarsi ed essere isolato. Adagio ma implacabilmente, ogni essere umano si PIEGA a quelli che
"decidono", che a loro volta hanno raggiunto la poltrona seguendo lo stesso iter dell’adattamento, del
condizionamento, chinandosi a volontà superiori.
Lo stesso vivere in comunità, include l’accettazione di una serie infinita di barriere che delimitano il
campo di manovra. A vincolarci non sono soltanto codici e leggi che crediamo necessarie per il buon
funzionamento della società: soccombiamo anche a molteplici influenze che si pongono come
“potente suggerimento”, e incidono psicologicamente sul modo di pensare e di comportarci, dirigendo
azioni e reazioni. Sono influssi ai quali rispondiamo anche solo per condizionamento, per paura, per
limitatezza o anche per emulazione.
Giusto a titolo d’esempio, paghiamo le cartelle esattoriali perché ci obbligano, ma ci presentiamo per
un colloquio di lavoro, piegati a canoni comunemente accettati di “buon comportamento” e “bella
presenza”. Nessuno li impone con la forza, ma a esimerci dal presentarci "in un certo modo”,
rischiamo di non essere assunti. Ci sfugge che LA MANCANZA DI UNA VERA SCELTA È ANCORA UN
OBBLIGO; ci sfugge che da simili “suggerimenti” siamo oberati.
Pur senza trovarle scritte in un vero e proprio codice societario, ci atteniamo anche alle regole dimercato (chi non le fa sue rimane "tagliato fuori"), imposte dagli interessi dell’economia, del profitto,
della competitività, della concorrenza, del consumismo e conseguentemente delle mode. Il
martellante e asfissiante tuonare della pubblicità, non è altro che una delle tante visibili azioni del
Sistema, sulla vita di tutti i giorni. Questa ha la funzione di accendere, modificare e dirigere i desideri
della gente, ed è una risultante, e allo stesso tempo motore, di quell’onda vorticosa di gingilli e servizi
(cellulari, computer, internet, TV, auto), di cui non siamo più capaci di fare a meno.
Già questo fiume in piena ha pesanti ripercussioni sulla nostra vita ma a “indirizzarci”, vi sono pure
educazione ricevuta e cultura, norme di comportamento civico, regolamenti scolastici e aziendali,
codici professionali, ideologie politiche, dottrine religiose e correnti intellettuali. A ciò si aggiunga che
entrando in casa dobbiamo rispettare i regolamenti condominiali e uscendo, conformarci al codice
della strada. Infine, al bombardamento concorre pure l’informazione alla quale (per tagliarci i residui
guizzi riflessivi) si sommano l'alienazione e i ritmi inumani del mondo del lavoro.
Il meccanismo di vita basato su questo "ordine apparente", ce lo fanno credere l'IDEALE per il buon
funzionamento dell'organizzazione collettiva, ma non è per niente così e ha innanzitutto la funzione di
sorreggere gli interessi della MENTE FALLACE e MENZOGNERA. Serve principalmente, a uccidere la
nostra identità. Serve a renderci malati ad un livello molto profondo.
Di certo alcuni, che avvertono la distorsione congenita di questa esistenza, vorrebbero fuggire ma
molti altri - e sono davvero tanti - nemmeno si fanno toccare da pensieri di ribellione e fanno come
racconta "Christof", il regista che compare in “The Truman show”. Alla fine del film rilascia
un’intervista: “Noi accettiamo la realtà del mondo così come si presenta” … La massa, non sa di vivere
in un ambiente invisibilmente gestito da un "Christof" e dal suo "staff", e di essere PLASMATA a
"LORO" uso e consumo. Il risultato è che miliardi d'individui, volenti o nolenti, assecondano i dettami
imperanti del Sistema, eseguono ordini superiori, accettano di correre dove indicato, chinati al "flusso
logico" della vita che trascina con se ogni cosa, come in una valanga.
L'istruzione, la cultura, le richieste delle aziende e dei propri capi, le leggi di mercato e quelle
finanziarie, i bisogni delle multinazionali, gli ascendenti della politica, le imposizioni ministeriali dei
comuni, il controllo (anche!) delle religioni, sono tutti vincoli che hanno funzione di guidare,
opprimere, foggiare le nostre qualità umane alle necessita dell'olimpo. In sostanza, quando da adulti
avremmo la possibilità di fare qualcosa di buono, siamo ormai sotto il pieno controllo di un
"meccanismo" così FORTE, ORGANIZZATO E FURBO, che senza rendersi esplicitamente visibile, ci piega
ai suoi voleri, al punto di farci FARE, PENSARE E PROVARE CIÒ CHE VUOLE. Quel "Meccanismo",
PRODUCE SCHIAVI DI UNA PRIGIONE SENZA SBARRE, che infine giustifichiamo, perché ha fatto terra
bruciata attorno e ci presenta la vita priva di alternative; il carcere, una sicurezza irrinunciabile.
Dunque, illudendoci di essere artefici della nostra esistenza, viviamo nell'inconsapevolezza di una
grande recita teatrale, come tanti “Truman” di un “The Truman show” globale. Ma mentre la vita di
Truman, per quanto manipolata e finta si svolgeva in un mondo idilliaco, nella nostra realtà le costanti
sono le tribolazioni, le tragedie.