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Immagine del redattoreAgostino Conte - Scrittore

IL MAGISTRATO FORLEO DEL TRIBUNALE DEI MINISTRI, CONFERMA NESSUNA ARCHIVIAZIONE DELLA DENUNCIA


Carlo Taormina: "Non vi voglio rompere le scatole con la mia voce anche a ferragosto e vi auguro una buona giornata ". (ritengo sia importante darvi questa notizia)


"Mi pare di capire, e vi voglio trasmettere questa mia impressione, che non ci sia tranquillità nel mondo politico governativo per gli avvisi di garanzia nonostante la sporca operazione falsificatrice che si è’ tentata sfruttando l’assist illegale della procura di Roma che ha trasmesso gli atti al tribunale dei ministri e così permettendo che passasse la notizia falsa della richiesta di archiviazione o addirittura dell’archiviazione.

Anche i servi giornalisti non sono stati i gradi di eliminare la preoccupazione del

potere di fronte a sei o sette avvisi di garanzia. Io immagino l’inizio della istruttoria da parte del tribunale dei ministri,la mia audizione,l’esame di testimoni, l’acquisizione di documenti presso le pubbliche amministrazioni a cominciare da palazzo Chigi e ritengo difficile che tutto ciò non sia destabilizzante vome ritengo difficile che sul piano mediatico tutto ciò possa essere occultato. Insomma credo che tutto converga nel verificarsi di grandi difficoltà per il governo e che se ci sappiamo fare e siamo tutti uniti possiamo riuscire a farlo cadere perché in questo modo soltanto giustizia potrà essere fatta.

Anche la peggiore magistratura non potrebbe che fare il suo dovere che fino a questo momento non ha fatto. Vi voglio far notare una ultima cosa. IL MAGISTRATO CLEMENTINA FORLEO, COMPONENTE DEL TRIBUNALE DEI MINISTRI,SI È FATTA VIVA SUI SOCIAL PER SCONFESSARE LA PROCURA E CONTE DICENDO QUANTO DA ME SUBITO DETTO:LA PROCURA NON PUÒ ARCHIVIARE E NON PUO’ CHIEDERE NESSUNA ARCHIVIAZIONE. MI PARE UNA REAZIONE INTERESSANTE E POLEMICA".



Dopo la precisazione dell'avv. Carlo Taormina , possiamo dedurre che il Magistrato Clementina Forleo deciderà quindi il destino di Giuseppe Conte e della sua squadra di governo. Il premier ha infatti ricevuto l’avviso di garanzia insieme ai ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza. I pm di Roma hanno parlato di atto dovuto e hanno chiesto l’archiviazione, che però non è così scontata: c’è la reale possibilità che mezzo esecutivo finisca sotto processo dopo varie denuncia provenienti da tutta Italia per i reati di epidemia, delitti colposi contro la salute, omicidio colposo, abuso d’ufficio, attentato contro la Costituzione, attentato contro i diritti politici del cittadino.


Spetterà alla Forleo decidere se questa storia finirà con l’archiviazione o meno: proprio lei che ha avuto tra le mani uno dei fascicoli più caldi degli ultimi dieci anni, quello sulla scalata Unipol e sui presunti complici politici dell’Opa di sinistra. Fu lei a chiedere al Parlamento di poter utilizzare le telefonate tra alcuni indagati e gli esponenti di primo piano dei Ds, tra i quali Massimo D’Alema, Piero Fassino e Nicola La Torre. Un’inchiesta che procurò alla Forleo diversi problemi professionali: il Csm aprì contro di lei un procedimento disciplinare e dispose il trasferimento a Cremona. Ad anni di distanza il Tar e poi il Consiglio di Stato le diedero ragione, fino al reintegro nell’ufficio di Milano. Ora ricopre lo stesso incarico a Roma, da dove dovrà pronunciarsi sull’eventuale processo di Conte e della sua squadra di governo.

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