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Immagine del redattoreAgostino Conte - Scrittore

“DISTRUGGEREMO L'ITALIA!” LE DICHIARAZIONI DI UN EX AGENTE SEGRETO. RIVELAZIONI AGGHIACCIANTI.

Aggiornamento: 26 lug 2020

L’Italia è sotto il tiro di grandi poteri finanziari mondiali, che hanno deciso di ridurne drasticamente il comparto industriale per trasformarla in un Paese arretrato di tipo feudale.

Lo denuncia un ex agente segreto inglese John Coleman con il libro: “IL COMITATO DEI 300” pubblicato in inglese dalla World Int. Review di Las Vegas, negli Stati Uniti nel Novembre del 1991 (oggi alla 5 edizione).


Ma non c'è solo lui a denunciare LA MANO DEL DIAVOLO tra PEDOFILIA, NUOVO ORDINE MONDIALE, MAFIA, SETTE SATANICHE, TRAFFICO DI ORGANI, BAMBINI, ARMI E DROGA.


Scopriremo che la rete non è composta solo da 300 uomini senza scrupoli. Una prova è la testimonianza di Ronald Bernard, un testimone/sopravvissuto fatta davanti alla Commissione Giudiziaria ITNJ sul traffico di esseri umani e l'abuso sessuale sui minori il 7 Giugno 2018. Ronald Berdard ci parla di una organizzazione oggi di oltre 8.500 “uomini del male” trai vertici in Europa, in Italia … e distribuiti in tutto il mondo.

Non c' è solo Soros o Bilderbeg. “Uomini, che si conoscono l'un l'altro, dirigono il destino economico nel mondo e scelgono i loro successori tra di loro."


Perché tante VERITA’ stanno venendo fuori solo adesso? Forse perché “lassù qualcuno ci ama” ed ha deciso di “eliminare le mele marce dall’albero della Vita?”


ritornando a J. Coleman. Ecco cosa dice nel suo libro in sintesi: (alcune notizie sono dalla fonte rinodistefano.com)


Questa strategia sarebbe stata adottata dal club dei potenti più forti al mondo, appunto il Comitato dei 300 fondato dall’aristocrazia inglese nel 1727, per ridurre drasticamente il numero di quelli che vengono definiti “useless eaters” (letteralmente “mangiatori inutili”),. In altre parole, secondo loro, sarebbe necessario riportare la popolazione mondiale a livelli precedenti il Novecento. Il potere, sempre secondo questi signori, deve essere concentrato nelle mani di pochi, ricchissimi e potentissimi finanzieri (si fanno chiamare The Olympians, considerandosi simili ai mitici dei greci dell’Olimpo), i quali decideranno che cosa sia meglio per tutti, Paese per Paese. I primi tre a essere presi di mira, cioè quelli dove dovrebbe essere adottata questa strategia di impoverimento della popolazione, sarebbero Italia, Argentina e Pakistan. La sua tesi che la Rivoluzione Russa, la Prima Guerra Mondiale, l’ascesa di Hitler e la Seconda Guerra Mondiale, non sarebbero affatto casuali. Tutto sarebbe stato ordito e organizzato da potenti finanzieri che agivano secondo uno schema preordinato. Coleman ci avrebbe messo 35 anni per verificare questo assunto. E dopo una miriade di interviste ad ammiragli, capi dei Servizi Segreti, ufficiali di alto rango, politici, banchieri ed economisti, è giunto alla conclusione che quel Comitato dei 300 esiste davvero.

In fondo al suo libro riporta i nomi dei passati e dei presenti membri di quel sodalizio. Compresi quelli degli italiani che ne facevano, e ne fanno, parte (riportato alla fine).

E’ curioso notare che tra gli antichi fondatori del Comitato dei 300, ispirato alla The East India Company britannica, si trovassero diversi rappresentanti della nobiltà nera veneziana e genovese. Aristocratici, questi ultimi, che avrebbero ancora oggi “scanni” tra le fila dei 300.

Il Comitato dei 300 con la sua "aristocrazia", ​​ha le sue gestione/proprietà nel sistema della Federal Reserve statunitense e bancarie; assicurative, società per azioni giganti, le fondazioni, le reti di comunicazione, presieduta da una gerarchia di cospiratori. Questo è il vero "crancro dell'umanità". Esistono società segrete con l'inganno. Ognuno di essi è una gerarchia con un cerchio interno al vertice, ingannando quelli che sono al di sotto con menzogne, come ad esempio sostenendo di possedere una dinastia nobile; quindi, li beffa in seguito attraverso una rete di complici

Il cerchio interno del Comitato dei 300 è l'Ordine della Giarrettiera, guidato dalla Regina Elisabetta II Windsor. E 'interessante notare che i Windsor hanno cambiato il loro nome dal germanico Saxe-Coburg-Gotha durante la prima guerra mondiale, a causa del sentimento anti-tedesco.  Del resto, la casata di Windsor degli attuali regnanti britannici, venne così definita dal re Giorgio V nel 1917, ma avrebbe dovuto chiamarsi più propriamente casata dei Guelfi, una delle più antiche famiglie della nobiltà nera di Venezia, dalla quale discendeva la regina Vittoria.


Per la cronaca, dei 300, ne fa parte anche l’ex Presidente del Consiglio, e attuale senatore a vita, professor Mario Monti. Secondo Coleman, Davignon sarebbe uno strenuo difensore della teoria della deindustrializzazione, con crescita zero. Una prova sarebbe il Piano Davignon del 1981 che promosse la riduzione della produzione siderurgica, la fine dei sussidi pubblici al settore e un drastico ridimensionamento del numero degli addetti. Una strategia, questa, che venne poi sposata anche dal presidente Reagan, con disastrose conseguenze per l’industria americana, a tutti i livelli e fino ai giorni nostri. Ebbene, ad un certo punto il Comitato dei 300 avrebbe deciso di mettere in pratica la propria politica di contenimento industriale per ridurre la “surplus population” (cioè la “popolazione in eccesso”) in Italia, Argentina e Pakistan. “Attualmente l’Italia è di fatto sotto il controllo di segreti governanti designati dalla loggia P2 della Massoneria – scrive Coleman. Le corporazioni dirigono l’Italia. I partiti dell’opposizione italiana definiscono lo status quo corporativismo fascista”.

Coleman sostiene che la loro politica sia quella di sostenere in tutto il globo una diffusione della sinistra politica, sull’esempio dei Socialisti Fabiani. Stiamo parlando di un movimento politico e sociale istituito nel 1884 a Londra col nome di Fabian Society. Si ispirava a Quinto Fabio Massimo, detto “il temporeggiatore”, che contro Annibale aveva usato una strategia attendista di lento logoramento. Il fabianesimo credeva, appunto, ad una graduale evoluzione della società attraverso riforme che portino passo dopo passo verso il socialismo. Il marxismo, invece, crede in un cambiamento repentino e rivoluzionario. Una volta imposto il modello socialista, i 300 lo controllerebbero dall’alto, impedendo che vi siano contestazioni o rivolte. Dunque, una sinistra che verrebbe controllata da una dittatura occulta e potentissima a livello planetario. Ovviamente, nessuno dei sudditi dei regimi socialisti potrebbe mai immaginare che quei governi siano stati voluti da una ristrettissima cerchia di super miliardari che, di fatto, avrebbero costituito un Nuovo Ordine Mondiale.


Per quanto ci riguarda, la notizia più clamorosa che ci dà Coleman la si legge a pagina 47 del libro, dove viene raccontata la tragedia di Aldo Moro.

Secondo quanto riporta il libro, l’attentato di via Fani, il rapimento e l’uccisione dello statista furono progettati e portati a termine dal Comitato dei 300. Altro che Brigate Rosse. I terroristi ci misero la faccia e l’organizzazione, ma l’operazione sarebbe stata manovrata interamente dai 300. Moro, infatti, si opponeva alla “crescita zero” e alla riduzione della popolazione italiana che sarebbe stata commissionata dai 300 al Club di Roma. “Il 10 novembre 1982, in un tribunale di Roma, un buon amico di Moro (si trattava di Corrado Guerzoni) testimoniò che l’ex primo ministro venne minacciato da un agente del Royal Institute for International Affairs (RIIA) che era anche un membro del Comitato dei 300 e Segretario di Stato. Il testimone disse che quell’uomo era Henry Kissinger – scrive Coleman –


L’ex primo ministro Moro venne rapito dalle Brigate Rosse nel 1978 e successivamente brutalmente ucciso a colpi di pistola. Fu al processo dei membri delle Brigate Rosse che diversi di loro testimoniarono di essere a conoscenza del coinvolgimento ad alto livello degli Stati Uniti nel complotto per uccidere Moro. E uno di essi coinvolse Henry Kissinger in questo complotto omicida. Quando Moro venne minacciato, ovviamente Kissinger non era più al servizio della diplomazia americana, ma piuttosto agiva secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio politico estero del Comitato dei 300. Questa notizia non venne mai diffusa da nessuno dei media o delle stazioni televisive”. Ma anche negli Stati Uniti, continua Coleman, nessuno arrivò mai ad accusare formalmente Kissinger. Perché, allora, tutto questo sarebbe accaduto? “La morte di Aldo Moro – si legge nel libro – rimosse i posti di blocco al progetto di destabilizzare l’Italia, e, sulla base di quanto noi sappiamo adesso, ha permesso i piani della cospirazione per il Medio Oriente, portati a termine nella Guerra del Golfo, 14 anni più tardi. L’Italia venne scelta come bersaglio tipo dal Comitato dei 300 a causa della sua importanza per i cospiratori. Un’importanza dovuta al fatto che fosse il Paese europeo più vicino al Medio Oriente e con più stretti rapporti alla politica e all’economia del Medio Oriente. Inoltre è anche sede della Chiesa cattolica, che Rothschilds aveva ordinato a Weishaupt di distruggere”. Il riferimento sarebbe ad un antico progetto dei banchieri Rothschilds, potenti membri del Comitato, di affidare ad un loro addetto, Adam Weishaupt, il piano per distruggere la cristianità. Sempre secondo Coleman, l’Italia è importante anche per un’altra ragione del panorama mondiale. Il nostro Paese, infatti, viene considerato la porta di accesso dell’Europa per la droga proveniente dall’Iran e dal Libano. Ma l’aspetto più inquietante di questo interesse della finanza mondiale verso l’Italia, resta quello della copertura che sarebbe stata esercitata da non meglio precisati ricchi italiani, nei confronti dei brigatisti e della Massoneria deviata. “Sin dal 1968, quando venne istituito il Club di Roma – scrive Coleman – numerosi gruppi si sono associati sotto l’ombrello del Socialismo allo scopo di far cadere diversi governi italiani, per destabilizzare il Paese. Tra questi, la nobiltà nera di Venezia e Genova, la Loggia P2 e le Brigate Rosse, tutti quanti operavano con lo stesso obiettivo. Investigatori della polizia che lavoravano al caso Brigate Rosse-Moro, sono venuti a conoscenza dei nomi di diverse importanti famiglie italiane che controllavano da vicino i leader di questi gruppi terroristici. La polizia scoprì inoltre le prove che, in almeno una dozzina di casi, queste potenti e importanti famiglie avevano messo a disposizione le loro case e proprietà per essere utilizzate come basi sicure per le cellule delle Brigate Rosse. La ‘nobiltà’ americana – continua Coleman – ha fatto la sua parte per distruggere la Repubblica Italiana. Un notevole contributo in questo senso è venuto da Richard Gardner, allora Ambasciatore a Roma per conto del presidente Carter.


Ben più documentata è invece la parte che riguarda Giovanni Agnelli (Torino 12/3/1921 – Torino 24/1/2003), definito “uno dei membri più importanti del Comitato dei 300”, e il suo amico Aurelio Peccei. Peccei, la cui figura non tutti conoscono, fu il fondatore del Club di Roma che Coleman definisce “un ombrello dietro cui si cela un’organizzazione cospiratoria, un matrimonio tra finanzieri anglo-americani e le famiglie della nobiltà nera d’Europa, particolarmente della cosiddetta ‘nobiltà’ di Londra, Venezia e Genova”.

Aurelio Peccei nel 1949 si trasferì per conto della Fiat in America Latina, dove in Argentina fondò la Fiat-Concord, succursale dell’industria italiana. Nel 1958 tornò in patria dove fondò la Italconsult, una joint-venture che comprendeva marchi italiani come Innocenti, Montecatini e Fiat. Nel 1964 venne nominato amministratore delegato della Olivetti e quattro anni dopo, nell’aprile del 1968, fondò il Club di Roma insieme allo scienziato scozzese Alexander King. L’atto di accusa di Coleman verso Peccei è pesantissimo, in quanto lo scrittore sostiene che l’imprenditore italiano abbia avallato nel suo libro “Limits of Growth” (“Limiti della crescita”) un progetto che portò le popolazioni di diverse nazioni africane alla morte per fame. Questo “piano” venne poi formalizzato nel “Global 2000 Report”.

Il libro continua la sua lunga esposizione trattando di un’infinità di altri argomenti. Si parla anche dei Beatles, il cui successo sarebbe stato guidato da Theodor Adorno; dei miliardari inglesi che finanziarono prima Lenin e poi Hitler; della morte di Grace di Monaco, che sarebbe stata provocata come presunta ritorsione contro il principe Ranieri; del vastissimo mercato della droga che da secoli finanzia le famiglie più in vista del pianeta; dell’incredibile influenza che l’aristocrazia britannica avrebbe ancora oggi sulla Casa Bianca di Washington; della carriera di Henry Kissinger all’ombra del discusso docente di Harvard William Yandall Elliot; del presunto assassinio di Papa Giovanni Paolo I; del complicato e multi sfaccettato complotto che ha portato all’uccisione del presidente John Kennedy, che osò opporsi ai piani del Comitato dei 300, con un incredibile elenco di morti misteriose che vennero subito dopo. Infine, per chiudere tornando all’Italia, del “Permindex affair”, cioè della rete spionistica clandestina che opererebbe da anni nel nostro Paese. Forse, però, ciò che cattura di più l’attenzione del lettore è la lista dei membri del Comitato dei 300, passati e presenti. Si parte dal già nominato Giovanni Agnelli, di cui si conosceva da sempre anche l’appartenenza al Bildelberg Group (lasciata in eredità ai successori), per proseguire con Beatrice di Savoia, l’ex presidente USA George W. Bush, il conte Vittorio Cini, l’industriale-editore Carlo De Benedetti (il nome viene riportato come Carlo De Benneditti), la regina Elisabetta II, la regina Giuliana d’Olanda, la regina Sofia di Spagna, la regina Margrete di Danimarca, l’economista John Maynard Keynes, l’onnipresente Henry Kissinger, l’ex presidente francese Francois Mitterand, il faccendiere Umberto Ortolani (P2), l’ex leader svedese assassinato Olaf Palme, Aurelio Peccei, il cardinale Michele Pellegrino, il Principe Filippo di Edimburgo, il banchiere David Rockefeller, Sir Bertrand Russel, il diplomatico ed ex Segretario di Stato Cyrus Vance.


Possiamo concludere che la maggior parte delle immense ricchezze del Comitato dei 300 sorse fuori dal commercio dell'oppio con la Cina e l'India. Profitti osceni avuto con l'export e la diffusione della Oppio (dall' Oppio si estrae l'Eroina) andato dritto nelle casse reali, e nelle tasche della nobiltà, gli oligarchi ed i plutocrati, e miliardari affiliati.


Le popolazioni della Cina, India e Inghilterra NON hanno beneficiato nulla dai "ricavi dell'oppio". Allo stesso modo il popolo del Sud Africa, NON ha mai beneficiato dal settore delle miniere d'oro, i cui ricavi sono stati convogliati direttamente nelle banche di Londra e d'affari.

Il Comitato dei 300 è responsabile per le guerre di droga negli Stati Uniti.

Non c’è dubbio che la lettura di questo libro lasci addosso una forte inquietudine sulla realtà segreta e misteriosa del mondo che ci circonda. E una domanda sorge spontanea: ma quanto sappiamo, in realtà, di ciò che succede intorno a noi?


Un altro tassello del mosaico è la testimonianza del Testimone/Sopravvissuto Ronal Bernard



(VIDEO proposto a seguire da non perdere) a conferma delle accuse di Coleman.

Una testimonianza fatta davanti alla Commissione Giudiziaria ITNJ sul traffico di esseri umani e l'abuso sessuale sui minori (7 Giugno 2018).


Ecco in sintesi della sua testimonianza:

“Questo è un programma molto antico. Un programma Luciferino. Usano i nostri genitori per crescerci e metterci in un programma di vaccini che sono fatti per distruggere il nostro sistema immunitario. Siamo solo vita e luce da usare e assorbire per loro. Creavo guerre economiche iniettando moneta falsa nel mercato prodotta dai Russi. Servivo i mostri dell'Avarizia e ad un certo punto, alla fine, entra in gioco Lucifero, perché qui stiamo parlando di esseri inter-dimensionali.

Questo non riguarda gli umani, questo riguarda una forza oscura molto malvagia che gioisce nel distruggere tutta la vita su questo pianeta. Odiavamo tutto ciò che rappresentava la vita, ciò che rappresentava il Creatore dei Cieli e della Terra e ci divertivamo nel farlo. Uccidevo le persone indirettamente. Distruggevo temporaneamente l'economia dell'Italia, le persone in Italia perdevano tutto, si suicidavano lasciando mogli e figli e noi ridevamo.

Non ho potuto più continuare quando arrivato all'ultimo livello delle loro attività criminali mi invitarono a sacrificare i bambini. Sono scappato per 9 anni dopo che minacciarono di uccidere tutta la mia linea di sangue. Vivevo sotto falsa identità. Anche la mia famiglia scappò e non vidi mio figlio per 11 anni. Feci un patto con loro di non fare nomi e mi lasciarono stare. Trascorsi 9 anni in ospedale per recuperare psicologicamente da tutto quello che avevo fatto. Cominciai a leggere libri spirituali, il Corano, la Torah e la Bibbia. Volevo suicidarmi a favore della natura e degli umani ma riuscì a ricostruire una relazione con la mia vita e con il Creatore e ricominciai a vivere.



Per essere liberati da quel sistema dobbiamo tutti cambiare prima da dentro. Ci sono ancora molti come me, è un gruppo di almeno 8500 persone.


Ecco di seguito i 300 NOMI pubblicati nel libro di J. Coleman (nel libro originale alcuni nomi risultano diversi ma dal contenuto/fatti i nomi dei personaggi coinvolti sono quelli sopra citati)


1. Abdullah II, King of Jordan

2. Abramovich, Roman

3. Ackermann, Josef

4. Adeane, Edward

5. Agius, Marcus

6. Ahtisaari, Martti

7. Akerson, Daniel

8. Albert II, King of Belgium

9. Alexander, Crown Prince of Yugoslavia

10. Amato, Giuliano

11. Anderson, Carl A.

12. Andreotti, Giulio

13. Andrew, Duke of York

14. Anne, Princess Royal

15. Anstee, Nick

16. Ash, Timothy Garton

17. Astor, William Waldorf

18. Aven, Pyotr

19. Balkenende, Jan Peter

20. Ballmer, Steve

21. Balls, Ed

22. Barroso, José Manuel

23. Beatrix, Queen of the Netherlands

24. Belka, Marek

25. Bergsten, C. Fred

26. Berlusconi, Silvio

27. Bernake, Ben

28. Bernstein, Nils

29. Berwick, Donald

30. Bildt, Carl

31. Bischoff, Sir Winfried

32. Blair, Tony

33. Blankfein, Lloyd

34. Blavatnik, Leonard

35. Bloomberg, Michael

36. Bolkestein, Frits

37. Bolkiah, Hassanal

38. Bonello, Michael C

39. Bonino, Emma

40. Boren, David L.

41. Borwin, Duke of Mecklenburg

42. Bronfman, Charles – Bill and Melinda Gates foundation

43. Bronfman, Edgar Jr.

44. Bruton, John

45. Brzezinski, Zbigniew

46. Budenberg, Robin

47. Buffet, Warren

48. Bush, George HW

49. Cameron, David

50. Camilla, Duchess of Cornwall

51. Cardoso, Fernando Henrique

52. Carington, Peter

53. Carl XVI Gustaf, King of Sweden

54. Carlos, Duke of Parma

55. Carney, Mark

56. Carroll, Cynthia

57. Caruana, Jaime

58. Castell, Sir William

59. Chan, Anson

60. Chan, Margaret

61. Chan, Norman

62. Charles, Prince of Wales

63. Chartres, Richard

64. Chiaie, Stefano Delle

65. Chipman, Dr John

66. Chodiev, Patokh

67. Christoph, Prince of Schleswig-Holstein

68. Cicchitto, Fabrizio

69. Clark, Wesley – NATO – Kosovo

70. Clarke, Kenneth

71. Clegg, Nick

72. Clinton, Bill

73. Cohen, Abby Joseph

74. Cohen, Ronald

75. Cohn, Gary

76. Colonna di Paliano, Marcantonio, Duke of Paliano

77. Constantijn, Prince of the Netherlands

78. Constantine II, King of Greece

79. Cooksey, David

80. Cowen, Brian

81. Craven, Sir John

82. Crockett, Andrew

83. Dadush, Uri

84. D'Aloisio, Tony

85. Darling, Alistair

86. Davies, Sir Howard

87. Davignon, Étienne – Bilderberg president – Herman Von Rampuy

88. Davis, David

89. de Rothschild, Benjamin

90. de Rothschild, David René

91. de Rothschild, Evelyn

92. de Rothschild, Leopold

93. Deiss, Joseph

94. Deripaska, Oleg

95. Dobson, Michael

96. Draghi, Mario

97. Du Plessis, Jan

98. Dudley, William C.

99. Duisenberg, Wim

100. Edward, Duke of Kent

101. Edward, Earl of Wessex

102. Elizabeth II, Queen of the United Kingdom

103. Elkann, John

104. Emanuele, Vittorio, Prince of Naples

105. Ernst August, Prince of Hanover

106. Feldstein, Martin

107. Festing, Matthew

108. Fillon, François

109. Fischer, Heinz

110. Fischer, Joschka

111. Fischer, Stanley

112. FitzGerald, Niall

113. Franz, Duke of Bavaria

114. Fridman, Mikhail

115. Friso, Prince of Orange-Nassau

116. Gates, Bill

117. Geidt, Christopher

118. Geithner, Timothy

119. Georg Friedrich, Prince of Prussia

120. Gibson-Smith, Dr Chris

121. Gorbachev, Mikhail

122. Gore, Al

123. Gotlieb, Allan

124. Green, Stephen

125. Greenspan, Alan

126. Grosvenor, Gerald, 6th Duke of Westminster

127. Gurría, José Ángel

128. Hague, William

129. Hampton, Sir Philip

130. Hans-Adam II, Prince of Liechtenstein

131. Harald V, King of Norway

132. Harper, Stephen

133. Heisbourg, François

134. Henri, Grand Duke of Luxembourg

135. Hildebrand, Philipp

136. Hills, Carla Anderson

137. Holbrooke, Richard

138. Honohan, Patrick

139. Howard, Alan

140. Ibragimov, Alijan

141. Ingves, Stefan

142. Isaacson, Walter

143. Juan Carlos, King of Spain

144. Jacobs, Kenneth M.

145. Julius, DeAnne

146. Juncker, Jean-Claude

147. Kenen, Peter

148. Kerry, John

149. King, Mervyn

150. Kinnock, Glenys

151. Kissinger, Henry

152. Knight, Malcolm

153. Koon, William H. II

154. Krugman, Paul

155. Kufuor, John

156. Lajolo, Giovanni

157. Lake, Anthony

158. Lambert, Richard

159. Lamy, Pascal

160. Landau, Jean-Pierre

161. Laurence, Timothy

162. Leigh-Pemberton, James

163. Leka, Crown Prince of Albania

164. Leonard, Mark

165. Levene, Peter

166. Leviev, Lev

167. Levitt, Arthur

168. Levy, Michael

169. Lieberman, Joe

170. Livingston, Ian

171. Loong, Lee Hsien

172. Lorenz of Belgium, Archduke of Austria-Este

173. Louis Alphonse, Duke of Anjou

174. Louis-Dreyfus, Gérard

175. Mabel, Princess of Orange-Nassau

176. Mandelson, Peter

177. Manning, Sir David

178. Margherita, Archduchess of Austria-Este

179. Margrethe II, Queen of Denmark

180. Martínez, Guillermo Ortiz

181. Mashkevitch, Alexander

182. Massimo, Stefano, Prince of Roccasecca dei Volsci

183. Massimo-Brancaccio, Fabrizio Prince of Arsoli and Triggiano

184. McDonough, William Joseph

185. McLarty, Mack

186. Mersch, Yves

187. Michael, Prince of Kent

188. Michael, King of Romania

189. Miliband, David

190. Miliband, Ed

191. Mittal, Lakshmi

192. Moreno, Glen

193. Moritz, Prince and Landgrave of Hesse-Kassel

194. Murdoch, Rupert

195. Napoléon, Charles

196. Nasser, Jacques

197. Niblett, Robin

198. Nichols, Vincent

199. Nicolás, Adolfo

200. Noyer, Christian

201. Ofer, Sammy

202. Ogilvy, Alexandra, Lady Ogilvy

203. Ogilvy, David, 13th Earl of Airlie

204. Ollila, Jorma

205. Oppenheimer, Nicky

206. Osborne, George

207. Oudea, Frederic

208. Parker, Sir John

209. Patten, Chris

210. Pébereau, Michel

211. Penny, Gareth

212. Peres, Shimon

213. Philip, Duke of Edinburgh

214. Pio, Dom Duarte, Duke of Braganza

215. Pöhl, Karl Otto

216. Powell, Colin

217. Prokhorov, Mikhail

218. Quaden, Guy

219. Rasmussen, Anders Fogh

220. Ratzinger, Joseph Alois (Pope Benedict XVI)

221. Reuben, David

222. Reuben, Simon

223. Rhodes, William R.

224. Rice, Susan

225. Richard, Duke of Gloucester

226. Rifkind, Sir Malcolm

227. Ritblat, Sir John

228. Roach, Stephen S.

229. Robinson, Mary

230. Rockefeller, David Jr.

231. Rockefeller, David Sr.

232. Rockefeller, Nicholas

233. Rodríguez, Javier Echevarría

234. Rogoff, Kenneth

235. Roth, Jean-Pierre

236. Rothschild, Jacob

237. Rubenstein, David

238. Rubin, Robert

239. Ruspoli, Francesco, 10th Prince of Cerveteri

240. Safra, Joseph

241. Safra, Moises

242. Sands, Peter

243. Sarkozy, Nicolas

244. Sassoon, Isaac

245. Sassoon, James

246. Sawers, Sir Robert John

247. Scardino, Marjorie

248. Schwab, Klaus

249. Schwarzenberg, Karel

250. Schwarzman, Stephen A.

251. Shapiro, Sidney

252. Sheinwald, Nigel

253. Sigismund, Grand Duke of Tuscany, Archduke of Austria

254. Simeon of Saxe-Coburg and Gotha

255. Snowe, Olympia

256. Sofía, Queen of Spain

257. Soros, George

258. Specter, Arlen

259. Stern, Ernest

260. Stevenson, Dennis

261. Steyer, Tom

262. Stiglitz, Joseph

263. Strauss-Kahn, Dominique

264. Straw, Jack

265. Sutherland, Peter

266. Tanner, Mary

267. Tedeschi, Ettore Gotti

268. Thompson, Mark

269. Thomson, Dr. James

270. Tietmeyer, Hans

271. Trichet, Jean-Claude

272. Tucker, Paul

273. Van Rompuy, Herman

274. Vélez, Álvaro Uribe

275. Verplaetse, Alfons

276. Villiger, Kaspar

277. Vladimirovna, Maria, Grand Duchess of Russia

278. Volcker, Paul

279. von Habsburg, Otto

280. Waddaulah, Hassanal Bolkiah Mu'izzaddin, Sultan of Brunei

281. Walker, Sir David

282. Wallenberg, Jacob

283. Walsh, John

284. Warburg, Max

285. Weber, Axel Alfred

286. Weill, Michael David

287. Wellink, Nout

288. Whitman, Marina von Neumann

289. Willem-Alexander, Prince of Orange

290. William Prince of Wales

291. Williams, Dr Rowan

292. Williams, Shirley

293. Wilson, David

294. Wolfensohn, James

295. Wolin, Neal S.

296. Woolf, Harry

297. Woolsey, R. James Jr.

298. Worcester, Sir Robert

299. Wu, Sarah

300. Zoellick, Robert

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