L’Italia è sotto il tiro di grandi poteri finanziari mondiali, che hanno deciso di ridurne drasticamente il comparto industriale per trasformarla in un Paese arretrato di tipo feudale.
Lo denuncia un ex agente segreto inglese John Coleman con il libro: “IL COMITATO DEI 300” pubblicato in inglese dalla World Int. Review di Las Vegas, negli Stati Uniti nel Novembre del 1991 (oggi alla 5 edizione).
Ma non c'è solo lui a denunciare LA MANO DEL DIAVOLO tra PEDOFILIA, NUOVO ORDINE MONDIALE, MAFIA, SETTE SATANICHE, TRAFFICO DI ORGANI, BAMBINI, ARMI E DROGA.
Scopriremo che la rete non è composta solo da 300 uomini senza scrupoli. Una prova è la testimonianza di Ronald Bernard, un testimone/sopravvissuto fatta davanti alla Commissione Giudiziaria ITNJ sul traffico di esseri umani e l'abuso sessuale sui minori il 7 Giugno 2018. Ronald Berdard ci parla di una organizzazione oggi di oltre 8.500 “uomini del male” trai vertici in Europa, in Italia … e distribuiti in tutto il mondo.
Non c' è solo Soros o Bilderbeg. “Uomini, che si conoscono l'un l'altro, dirigono il destino economico nel mondo e scelgono i loro successori tra di loro."
Perché tante VERITA’ stanno venendo fuori solo adesso? Forse perché “lassù qualcuno ci ama” ed ha deciso di “eliminare le mele marce dall’albero della Vita?”
ritornando a J. Coleman. Ecco cosa dice nel suo libro in sintesi: (alcune notizie sono dalla fonte rinodistefano.com)
Questa strategia sarebbe stata adottata dal club dei potenti più forti al mondo, appunto il Comitato dei 300 fondato dall’aristocrazia inglese nel 1727, per ridurre drasticamente il numero di quelli che vengono definiti “useless eaters” (letteralmente “mangiatori inutili”),. In altre parole, secondo loro, sarebbe necessario riportare la popolazione mondiale a livelli precedenti il Novecento. Il potere, sempre secondo questi signori, deve essere concentrato nelle mani di pochi, ricchissimi e potentissimi finanzieri (si fanno chiamare The Olympians, considerandosi simili ai mitici dei greci dell’Olimpo), i quali decideranno che cosa sia meglio per tutti, Paese per Paese. I primi tre a essere presi di mira, cioè quelli dove dovrebbe essere adottata questa strategia di impoverimento della popolazione, sarebbero Italia, Argentina e Pakistan. La sua tesi che la Rivoluzione Russa, la Prima Guerra Mondiale, l’ascesa di Hitler e la Seconda Guerra Mondiale, non sarebbero affatto casuali. Tutto sarebbe stato ordito e organizzato da potenti finanzieri che agivano secondo uno schema preordinato. Coleman ci avrebbe messo 35 anni per verificare questo assunto. E dopo una miriade di interviste ad ammiragli, capi dei Servizi Segreti, ufficiali di alto rango, politici, banchieri ed economisti, è giunto alla conclusione che quel Comitato dei 300 esiste davvero.
In fondo al suo libro riporta i nomi dei passati e dei presenti membri di quel sodalizio. Compresi quelli degli italiani che ne facevano, e ne fanno, parte (riportato alla fine).
E’ curioso notare che tra gli antichi fondatori del Comitato dei 300, ispirato alla The East India Company britannica, si trovassero diversi rappresentanti della nobiltà nera veneziana e genovese. Aristocratici, questi ultimi, che avrebbero ancora oggi “scanni” tra le fila dei 300.
Il Comitato dei 300 con la sua "aristocrazia", ha le sue gestione/proprietà nel sistema della Federal Reserve statunitense e bancarie; assicurative, società per azioni giganti, le fondazioni, le reti di comunicazione, presieduta da una gerarchia di cospiratori. Questo è il vero "crancro dell'umanità". Esistono società segrete con l'inganno. Ognuno di essi è una gerarchia con un cerchio interno al vertice, ingannando quelli che sono al di sotto con menzogne, come ad esempio sostenendo di possedere una dinastia nobile; quindi, li beffa in seguito attraverso una rete di complici
Il cerchio interno del Comitato dei 300 è l'Ordine della Giarrettiera, guidato dalla Regina Elisabetta II Windsor. E 'interessante notare che i Windsor hanno cambiato il loro nome dal germanico Saxe-Coburg-Gotha durante la prima guerra mondiale, a causa del sentimento anti-tedesco. Del resto, la casata di Windsor degli attuali regnanti britannici, venne così definita dal re Giorgio V nel 1917, ma avrebbe dovuto chiamarsi più propriamente casata dei Guelfi, una delle più antiche famiglie della nobiltà nera di Venezia, dalla quale discendeva la regina Vittoria.
Per la cronaca, dei 300, ne fa parte anche l’ex Presidente del Consiglio, e attuale senatore a vita, professor Mario Monti. Secondo Coleman, Davignon sarebbe uno strenuo difensore della teoria della deindustrializzazione, con crescita zero. Una prova sarebbe il Piano Davignon del 1981 che promosse la riduzione della produzione siderurgica, la fine dei sussidi pubblici al settore e un drastico ridimensionamento del numero degli addetti. Una strategia, questa, che venne poi sposata anche dal presidente Reagan, con disastrose conseguenze per l’industria americana, a tutti i livelli e fino ai giorni nostri. Ebbene, ad un certo punto il Comitato dei 300 avrebbe deciso di mettere in pratica la propria politica di contenimento industriale per ridurre la “surplus population” (cioè la “popolazione in eccesso”) in Italia, Argentina e Pakistan. “Attualmente l’Italia è di fatto sotto il controllo di segreti governanti designati dalla loggia P2 della Massoneria – scrive Coleman. Le corporazioni dirigono l’Italia. I partiti dell’opposizione italiana definiscono lo status quo corporativismo fascista”.
Coleman sostiene che la loro politica sia quella di sostenere in tutto il globo una diffusione della sinistra politica, sull’esempio dei Socialisti Fabiani. Stiamo parlando di un movimento politico e sociale istituito nel 1884 a Londra col nome di Fabian Society. Si ispirava a Quinto Fabio Massimo, detto “il temporeggiatore”, che contro Annibale aveva usato una strategia attendista di lento logoramento. Il fabianesimo credeva, appunto, ad una graduale evoluzione della società attraverso riforme che portino passo dopo passo verso il socialismo. Il marxismo, invece, crede in un cambiamento repentino e rivoluzionario. Una volta imposto il modello socialista, i 300 lo controllerebbero dall’alto, impedendo che vi siano contestazioni o rivolte. Dunque, una sinistra che verrebbe controllata da una dittatura occulta e potentissima a livello planetario. Ovviamente, nessuno dei sudditi dei regimi socialisti potrebbe mai immaginare che quei governi siano stati voluti da una ristrettissima cerchia di super miliardari che, di fatto, avrebbero costituito un Nuovo Ordine Mondiale.
Per quanto ci riguarda, la notizia più clamorosa che ci dà Coleman la si legge a pagina 47 del libro, dove viene raccontata la tragedia di Aldo Moro.
Secondo quanto riporta il libro, l’attentato di via Fani, il rapimento e l’uccisione dello statista furono progettati e portati a termine dal Comitato dei 300. Altro che Brigate Rosse. I terroristi ci misero la faccia e l’organizzazione, ma l’operazione sarebbe stata manovrata interamente dai 300. Moro, infatti, si opponeva alla “crescita zero” e alla riduzione della popolazione italiana che sarebbe stata commissionata dai 300 al Club di Roma. “Il 10 novembre 1982, in un tribunale di Roma, un buon amico di Moro (si trattava di Corrado Guerzoni) testimoniò che l’ex primo ministro venne minacciato da un agente del Royal Institute for International Affairs (RIIA) che era anche un membro del Comitato dei 300 e Segretario di Stato. Il testimone disse che quell’uomo era Henry Kissinger – scrive Coleman –
L’ex primo ministro Moro venne rapito dalle Brigate Rosse nel 1978 e successivamente brutalmente ucciso a colpi di pistola. Fu al processo dei membri delle Brigate Rosse che diversi di loro testimoniarono di essere a conoscenza del coinvolgimento ad alto livello degli Stati Uniti nel complotto per uccidere Moro. E uno di essi coinvolse Henry Kissinger in questo complotto omicida. Quando Moro venne minacciato, ovviamente Kissinger non era più al servizio della diplomazia americana, ma piuttosto agiva secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio politico estero del Comitato dei 300. Questa notizia non venne mai diffusa da nessuno dei media o delle stazioni televisive”. Ma anche negli Stati Uniti, continua Coleman, nessuno arrivò mai ad accusare formalmente Kissinger. Perché, allora, tutto questo sarebbe accaduto? “La morte di Aldo Moro – si legge nel libro – rimosse i posti di blocco al progetto di destabilizzare l’Italia, e, sulla base di quanto noi sappiamo adesso, ha permesso i piani della cospirazione per il Medio Oriente, portati a termine nella Guerra del Golfo, 14 anni più tardi. L’Italia venne scelta come bersaglio tipo dal Comitato dei 300 a causa della sua importanza per i cospiratori. Un’importanza dovuta al fatto che fosse il Paese europeo più vicino al Medio Oriente e con più stretti rapporti alla politica e all’economia del Medio Oriente. Inoltre è anche sede della Chiesa cattolica, che Rothschilds aveva ordinato a Weishaupt di distruggere”. Il riferimento sarebbe ad un antico progetto dei banchieri Rothschilds, potenti membri del Comitato, di affidare ad un loro addetto, Adam Weishaupt, il piano per distruggere la cristianità. Sempre secondo Coleman, l’Italia è importante anche per un’altra ragione del panorama mondiale. Il nostro Paese, infatti, viene considerato la porta di accesso dell’Europa per la droga proveniente dall’Iran e dal Libano. Ma l’aspetto più inquietante di questo interesse della finanza mondiale verso l’Italia, resta quello della copertura che sarebbe stata esercitata da non meglio precisati ricchi italiani, nei confronti dei brigatisti e della Massoneria deviata. “Sin dal 1968, quando venne istituito il Club di Roma – scrive Coleman – numerosi gruppi si sono associati sotto l’ombrello del Socialismo allo scopo di far cadere diversi governi italiani, per destabilizzare il Paese. Tra questi, la nobiltà nera di Venezia e Genova, la Loggia P2 e le Brigate Rosse, tutti quanti operavano con lo stesso obiettivo. Investigatori della polizia che lavoravano al caso Brigate Rosse-Moro, sono venuti a conoscenza dei nomi di diverse importanti famiglie italiane che controllavano da vicino i leader di questi gruppi terroristici. La polizia scoprì inoltre le prove che, in almeno una dozzina di casi, queste potenti e importanti famiglie avevano messo a disposizione le loro case e proprietà per essere utilizzate come basi sicure per le cellule delle Brigate Rosse. La ‘nobiltà’ americana – continua Coleman – ha fatto la sua parte per distruggere la Repubblica Italiana. Un notevole contributo in questo senso è venuto da Richard Gardner, allora Ambasciatore a Roma per conto del presidente Carter.
Ben più documentata è invece la parte che riguarda Giovanni Agnelli (Torino 12/3/1921 – Torino 24/1/2003), definito “uno dei membri più importanti del Comitato dei 300”, e il suo amico Aurelio Peccei. Peccei, la cui figura non tutti conoscono, fu il fondatore del Club di Roma che Coleman definisce “un ombrello dietro cui si cela un’organizzazione cospiratoria, un matrimonio tra finanzieri anglo-americani e le famiglie della nobiltà nera d’Europa, particolarmente della cosiddetta ‘nobiltà’ di Londra, Venezia e Genova”.
Aurelio Peccei nel 1949 si trasferì per conto della Fiat in America Latina, dove in Argentina fondò la Fiat-Concord, succursale dell’industria italiana. Nel 1958 tornò in patria dove fondò la Italconsult, una joint-venture che comprendeva marchi italiani come Innocenti, Montecatini e Fiat. Nel 1964 venne nominato amministratore delegato della Olivetti e quattro anni dopo, nell’aprile del 1968, fondò il Club di Roma insieme allo scienziato scozzese Alexander King. L’atto di accusa di Coleman verso Peccei è pesantissimo, in quanto lo scrittore sostiene che l’imprenditore italiano abbia avallato nel suo libro “Limits of Growth” (“Limiti della crescita”) un progetto che portò le popolazioni di diverse nazioni africane alla morte per fame. Questo “piano” venne poi formalizzato nel “Global 2000 Report”.
Il libro continua la sua lunga esposizione trattando di un’infinità di altri argomenti. Si parla anche dei Beatles, il cui successo sarebbe stato guidato da Theodor Adorno; dei miliardari inglesi che finanziarono prima Lenin e poi Hitler; della morte di Grace di Monaco, che sarebbe stata provocata come presunta ritorsione contro il principe Ranieri; del vastissimo mercato della droga che da secoli finanzia le famiglie più in vista del pianeta; dell’incredibile influenza che l’aristocrazia britannica avrebbe ancora oggi sulla Casa Bianca di Washington; della carriera di Henry Kissinger all’ombra del discusso docente di Harvard William Yandall Elliot; del presunto assassinio di Papa Giovanni Paolo I; del complicato e multi sfaccettato complotto che ha portato all’uccisione del presidente John Kennedy, che osò opporsi ai piani del Comitato dei 300, con un incredibile elenco di morti misteriose che vennero subito dopo. Infine, per chiudere tornando all’Italia, del “Permindex affair”, cioè della rete spionistica clandestina che opererebbe da anni nel nostro Paese. Forse, però, ciò che cattura di più l’attenzione del lettore è la lista dei membri del Comitato dei 300, passati e presenti. Si parte dal già nominato Giovanni Agnelli, di cui si conosceva da sempre anche l’appartenenza al Bildelberg Group (lasciata in eredità ai successori), per proseguire con Beatrice di Savoia, l’ex presidente USA George W. Bush, il conte Vittorio Cini, l’industriale-editore Carlo De Benedetti (il nome viene riportato come Carlo De Benneditti), la regina Elisabetta II, la regina Giuliana d’Olanda, la regina Sofia di Spagna, la regina Margrete di Danimarca, l’economista John Maynard Keynes, l’onnipresente Henry Kissinger, l’ex presidente francese Francois Mitterand, il faccendiere Umberto Ortolani (P2), l’ex leader svedese assassinato Olaf Palme, Aurelio Peccei, il cardinale Michele Pellegrino, il Principe Filippo di Edimburgo, il banchiere David Rockefeller, Sir Bertrand Russel, il diplomatico ed ex Segretario di Stato Cyrus Vance.
Possiamo concludere che la maggior parte delle immense ricchezze del Comitato dei 300 sorse fuori dal commercio dell'oppio con la Cina e l'India. Profitti osceni avuto con l'export e la diffusione della Oppio (dall' Oppio si estrae l'Eroina) andato dritto nelle casse reali, e nelle tasche della nobiltà, gli oligarchi ed i plutocrati, e miliardari affiliati.
Le popolazioni della Cina, India e Inghilterra NON hanno beneficiato nulla dai "ricavi dell'oppio". Allo stesso modo il popolo del Sud Africa, NON ha mai beneficiato dal settore delle miniere d'oro, i cui ricavi sono stati convogliati direttamente nelle banche di Londra e d'affari.
Il Comitato dei 300 è responsabile per le guerre di droga negli Stati Uniti.
Non c’è dubbio che la lettura di questo libro lasci addosso una forte inquietudine sulla realtà segreta e misteriosa del mondo che ci circonda. E una domanda sorge spontanea: ma quanto sappiamo, in realtà, di ciò che succede intorno a noi?
Un altro tassello del mosaico è la testimonianza del Testimone/Sopravvissuto Ronal Bernard
(VIDEO proposto a seguire da non perdere) a conferma delle accuse di Coleman.
Una testimonianza fatta davanti alla Commissione Giudiziaria ITNJ sul traffico di esseri umani e l'abuso sessuale sui minori (7 Giugno 2018).
Ecco in sintesi della sua testimonianza:
“Questo è un programma molto antico. Un programma Luciferino. Usano i nostri genitori per crescerci e metterci in un programma di vaccini che sono fatti per distruggere il nostro sistema immunitario. Siamo solo vita e luce da usare e assorbire per loro. Creavo guerre economiche iniettando moneta falsa nel mercato prodotta dai Russi. Servivo i mostri dell'Avarizia e ad un certo punto, alla fine, entra in gioco Lucifero, perché qui stiamo parlando di esseri inter-dimensionali.
Questo non riguarda gli umani, questo riguarda una forza oscura molto malvagia che gioisce nel distruggere tutta la vita su questo pianeta. Odiavamo tutto ciò che rappresentava la vita, ciò che rappresentava il Creatore dei Cieli e della Terra e ci divertivamo nel farlo. Uccidevo le persone indirettamente. Distruggevo temporaneamente l'economia dell'Italia, le persone in Italia perdevano tutto, si suicidavano lasciando mogli e figli e noi ridevamo.
Non ho potuto più continuare quando arrivato all'ultimo livello delle loro attività criminali mi invitarono a sacrificare i bambini. Sono scappato per 9 anni dopo che minacciarono di uccidere tutta la mia linea di sangue. Vivevo sotto falsa identità. Anche la mia famiglia scappò e non vidi mio figlio per 11 anni. Feci un patto con loro di non fare nomi e mi lasciarono stare. Trascorsi 9 anni in ospedale per recuperare psicologicamente da tutto quello che avevo fatto. Cominciai a leggere libri spirituali, il Corano, la Torah e la Bibbia. Volevo suicidarmi a favore della natura e degli umani ma riuscì a ricostruire una relazione con la mia vita e con il Creatore e ricominciai a vivere.
Per essere liberati da quel sistema dobbiamo tutti cambiare prima da dentro. Ci sono ancora molti come me, è un gruppo di almeno 8500 persone.
Ecco di seguito i 300 NOMI pubblicati nel libro di J. Coleman (nel libro originale alcuni nomi risultano diversi ma dal contenuto/fatti i nomi dei personaggi coinvolti sono quelli sopra citati)
1. Abdullah II, King of Jordan
2. Abramovich, Roman
3. Ackermann, Josef
4. Adeane, Edward
5. Agius, Marcus
6. Ahtisaari, Martti
7. Akerson, Daniel
8. Albert II, King of Belgium
9. Alexander, Crown Prince of Yugoslavia
10. Amato, Giuliano
11. Anderson, Carl A.
12. Andreotti, Giulio
13. Andrew, Duke of York
14. Anne, Princess Royal
15. Anstee, Nick
16. Ash, Timothy Garton
17. Astor, William Waldorf
18. Aven, Pyotr
19. Balkenende, Jan Peter
20. Ballmer, Steve
21. Balls, Ed
22. Barroso, José Manuel
23. Beatrix, Queen of the Netherlands
24. Belka, Marek
25. Bergsten, C. Fred
26. Berlusconi, Silvio
27. Bernake, Ben
28. Bernstein, Nils
29. Berwick, Donald
30. Bildt, Carl
31. Bischoff, Sir Winfried
32. Blair, Tony
33. Blankfein, Lloyd
34. Blavatnik, Leonard
35. Bloomberg, Michael
36. Bolkestein, Frits
37. Bolkiah, Hassanal
38. Bonello, Michael C
39. Bonino, Emma
40. Boren, David L.
41. Borwin, Duke of Mecklenburg
42. Bronfman, Charles – Bill and Melinda Gates foundation
43. Bronfman, Edgar Jr.
44. Bruton, John
45. Brzezinski, Zbigniew
46. Budenberg, Robin
47. Buffet, Warren
48. Bush, George HW
49. Cameron, David
50. Camilla, Duchess of Cornwall
51. Cardoso, Fernando Henrique
52. Carington, Peter
53. Carl XVI Gustaf, King of Sweden
54. Carlos, Duke of Parma
55. Carney, Mark
56. Carroll, Cynthia
57. Caruana, Jaime
58. Castell, Sir William
59. Chan, Anson
60. Chan, Margaret
61. Chan, Norman
62. Charles, Prince of Wales
63. Chartres, Richard
64. Chiaie, Stefano Delle
65. Chipman, Dr John
66. Chodiev, Patokh
67. Christoph, Prince of Schleswig-Holstein
68. Cicchitto, Fabrizio
69. Clark, Wesley – NATO – Kosovo
70. Clarke, Kenneth
71. Clegg, Nick
72. Clinton, Bill
73. Cohen, Abby Joseph
74. Cohen, Ronald
75. Cohn, Gary
76. Colonna di Paliano, Marcantonio, Duke of Paliano
77. Constantijn, Prince of the Netherlands
78. Constantine II, King of Greece
79. Cooksey, David
80. Cowen, Brian
81. Craven, Sir John
82. Crockett, Andrew
83. Dadush, Uri
84. D'Aloisio, Tony
85. Darling, Alistair
86. Davies, Sir Howard
87. Davignon, Étienne – Bilderberg president – Herman Von Rampuy
88. Davis, David
89. de Rothschild, Benjamin
90. de Rothschild, David René
91. de Rothschild, Evelyn
92. de Rothschild, Leopold
93. Deiss, Joseph
94. Deripaska, Oleg
95. Dobson, Michael
96. Draghi, Mario
97. Du Plessis, Jan
98. Dudley, William C.
99. Duisenberg, Wim
100. Edward, Duke of Kent
101. Edward, Earl of Wessex
102. Elizabeth II, Queen of the United Kingdom
103. Elkann, John
104. Emanuele, Vittorio, Prince of Naples
105. Ernst August, Prince of Hanover
106. Feldstein, Martin
107. Festing, Matthew
108. Fillon, François
109. Fischer, Heinz
110. Fischer, Joschka
111. Fischer, Stanley
112. FitzGerald, Niall
113. Franz, Duke of Bavaria
114. Fridman, Mikhail
115. Friso, Prince of Orange-Nassau
116. Gates, Bill
117. Geidt, Christopher
118. Geithner, Timothy
119. Georg Friedrich, Prince of Prussia
120. Gibson-Smith, Dr Chris
121. Gorbachev, Mikhail
122. Gore, Al
123. Gotlieb, Allan
124. Green, Stephen
125. Greenspan, Alan
126. Grosvenor, Gerald, 6th Duke of Westminster
127. Gurría, José Ángel
128. Hague, William
129. Hampton, Sir Philip
130. Hans-Adam II, Prince of Liechtenstein
131. Harald V, King of Norway
132. Harper, Stephen
133. Heisbourg, François
134. Henri, Grand Duke of Luxembourg
135. Hildebrand, Philipp
136. Hills, Carla Anderson
137. Holbrooke, Richard
138. Honohan, Patrick
139. Howard, Alan
140. Ibragimov, Alijan
141. Ingves, Stefan
142. Isaacson, Walter
143. Juan Carlos, King of Spain
144. Jacobs, Kenneth M.
145. Julius, DeAnne
146. Juncker, Jean-Claude
147. Kenen, Peter
148. Kerry, John
149. King, Mervyn
150. Kinnock, Glenys
151. Kissinger, Henry
152. Knight, Malcolm
153. Koon, William H. II
154. Krugman, Paul
155. Kufuor, John
156. Lajolo, Giovanni
157. Lake, Anthony
158. Lambert, Richard
159. Lamy, Pascal
160. Landau, Jean-Pierre
161. Laurence, Timothy
162. Leigh-Pemberton, James
163. Leka, Crown Prince of Albania
164. Leonard, Mark
165. Levene, Peter
166. Leviev, Lev
167. Levitt, Arthur
168. Levy, Michael
169. Lieberman, Joe
170. Livingston, Ian
171. Loong, Lee Hsien
172. Lorenz of Belgium, Archduke of Austria-Este
173. Louis Alphonse, Duke of Anjou
174. Louis-Dreyfus, Gérard
175. Mabel, Princess of Orange-Nassau
176. Mandelson, Peter
177. Manning, Sir David
178. Margherita, Archduchess of Austria-Este
179. Margrethe II, Queen of Denmark
180. Martínez, Guillermo Ortiz
181. Mashkevitch, Alexander
182. Massimo, Stefano, Prince of Roccasecca dei Volsci
183. Massimo-Brancaccio, Fabrizio Prince of Arsoli and Triggiano
184. McDonough, William Joseph
185. McLarty, Mack
186. Mersch, Yves
187. Michael, Prince of Kent
188. Michael, King of Romania
189. Miliband, David
190. Miliband, Ed
191. Mittal, Lakshmi
192. Moreno, Glen
193. Moritz, Prince and Landgrave of Hesse-Kassel
194. Murdoch, Rupert
195. Napoléon, Charles
196. Nasser, Jacques
197. Niblett, Robin
198. Nichols, Vincent
199. Nicolás, Adolfo
200. Noyer, Christian
201. Ofer, Sammy
202. Ogilvy, Alexandra, Lady Ogilvy
203. Ogilvy, David, 13th Earl of Airlie
204. Ollila, Jorma
205. Oppenheimer, Nicky
206. Osborne, George
207. Oudea, Frederic
208. Parker, Sir John
209. Patten, Chris
210. Pébereau, Michel
211. Penny, Gareth
212. Peres, Shimon
213. Philip, Duke of Edinburgh
214. Pio, Dom Duarte, Duke of Braganza
215. Pöhl, Karl Otto
216. Powell, Colin
217. Prokhorov, Mikhail
218. Quaden, Guy
219. Rasmussen, Anders Fogh
220. Ratzinger, Joseph Alois (Pope Benedict XVI)
221. Reuben, David
222. Reuben, Simon
223. Rhodes, William R.
224. Rice, Susan
225. Richard, Duke of Gloucester
226. Rifkind, Sir Malcolm
227. Ritblat, Sir John
228. Roach, Stephen S.
229. Robinson, Mary
230. Rockefeller, David Jr.
231. Rockefeller, David Sr.
232. Rockefeller, Nicholas
233. Rodríguez, Javier Echevarría
234. Rogoff, Kenneth
235. Roth, Jean-Pierre
236. Rothschild, Jacob
237. Rubenstein, David
238. Rubin, Robert
239. Ruspoli, Francesco, 10th Prince of Cerveteri
240. Safra, Joseph
241. Safra, Moises
242. Sands, Peter
243. Sarkozy, Nicolas
244. Sassoon, Isaac
245. Sassoon, James
246. Sawers, Sir Robert John
247. Scardino, Marjorie
248. Schwab, Klaus
249. Schwarzenberg, Karel
250. Schwarzman, Stephen A.
251. Shapiro, Sidney
252. Sheinwald, Nigel
253. Sigismund, Grand Duke of Tuscany, Archduke of Austria
254. Simeon of Saxe-Coburg and Gotha
255. Snowe, Olympia
256. Sofía, Queen of Spain
257. Soros, George
258. Specter, Arlen
259. Stern, Ernest
260. Stevenson, Dennis
261. Steyer, Tom
262. Stiglitz, Joseph
263. Strauss-Kahn, Dominique
264. Straw, Jack
265. Sutherland, Peter
266. Tanner, Mary
267. Tedeschi, Ettore Gotti
268. Thompson, Mark
269. Thomson, Dr. James
270. Tietmeyer, Hans
271. Trichet, Jean-Claude
272. Tucker, Paul
273. Van Rompuy, Herman
274. Vélez, Álvaro Uribe
275. Verplaetse, Alfons
276. Villiger, Kaspar
277. Vladimirovna, Maria, Grand Duchess of Russia
278. Volcker, Paul
279. von Habsburg, Otto
280. Waddaulah, Hassanal Bolkiah Mu'izzaddin, Sultan of Brunei
281. Walker, Sir David
282. Wallenberg, Jacob
283. Walsh, John
284. Warburg, Max
285. Weber, Axel Alfred
286. Weill, Michael David
287. Wellink, Nout
288. Whitman, Marina von Neumann
289. Willem-Alexander, Prince of Orange
290. William Prince of Wales
291. Williams, Dr Rowan
292. Williams, Shirley
293. Wilson, David
294. Wolfensohn, James
295. Wolin, Neal S.
296. Woolf, Harry
297. Woolsey, R. James Jr.
298. Worcester, Sir Robert
299. Wu, Sarah
300. Zoellick, Robert
Komentarze