Gli storici della medicina sono finalmente arrivati alla conclusione che la grande "epidemia" del 1918 (SPAGNOLA) è stata la causa dell'uso diffuso dei vaccini ma, per comprenderlo, bisogna andare all'origine della/e malattie e delle vaccinazioni.
Edward Jenner, è stato definito il 'padre dell'immunologia' nella vaccinazione del bambino.- Il VAIOLO
L'origine della malattia, è molto antica, la sua prima comparsa tra gli uomini si deve a 3.000 anni fa, nella Valle del Nilo dell’Antico Egitto! Gli esami istopatologici effettuati su alcune mummie egizie, infatti, tra cui quella del faraone Ramses V, hanno mostrato lesioni simili e compatibili con quelle causate dalla malattia virale ancora prima della scoperta del vaccino.
Ma quali sono le origini di questa malattia così devastante? Oggi non si conosce ancora l’epoca precisa della comparsa del vaiolo, anche se gli studiosi ipotizzano che possa essersi evoluto da un virus dei roditori.
Il "vaiolo" stava già scomparendo e alcune autorità credevano che sarebbero scomparsi entro la fine del secolo, sino a quando Edward Jenner un medico ricercatore, nel 1796 "scoprì" il vaccino che ipotizzava venisse trasmesso attraverso la febbre che colpiva allevamenti di capre e bovini. Fu definita la febbre Q (una malattia infettiva umana provocata da Coxiella Burnetii, un batterio diffuso in molte specie animali, in particolare tra le pecore, le capre e i bovini da allevamento.
Quando l'uso del vaccino contro la febbre Q delle capre, divenne diffuso in Inghilterra, scoppiò un'epidemia che uccise 22.081 persone. Le epidemie di vaiolo sono diventate più gravi dopo ogni anno di vaccinazione. Da una ricerca risulta che nel 1872, morirono 44.480 persone dopo la vaccinazione e l'Inghilterra finalmente ritirò il vaccino nel 1948.
CIO' NONOSTANTE IL VACCINO FU AMPIAMENTE CELEBRATO COME IL PIU' GRANDE RISULTATO DELLA MEDICINA MODERNA.
La vaccinazione è stata ritirata dopo molti anni di "vaccinazione obbligatoria", poiché coloro che la rifiutavano venivano arrestati e rinchiusi in carcere.
Il Giappone introdusse la vaccinazione obbligatoria nel 1872 e 20 anni dopo furono accertati 165.774 casi di vaiolo , portando a 29.979 decessi.
La Germania introdusse la vaccinazione obbligatoria con l'ascesa del nazismo nel 1939, e i casi accertati da "vaiolo" furono 150.000.
La Norvegia, che non ha mai introdotto vaccinazioni obbligatorie, furono accertati solo 50 casi.
I dati riferiscono che la POLIOMELITE è aumentata del 700% nei paesi con vaccinazione obbligatoria.
Un noto scrittore che si occupava di "patologie mediche" Morris Beale, attraverso la rivista, "Capsule News Digest", offrì $ 30,000 a chiunque riusciva a dimostrare che il vaccino antipolio non era un killer o una truffa . Nessuno ha mai risposto!!!‘’ (fonte :Morris Beale, who for years edited his informative publication, Capsule News Digest, from Capitol Hill, offered a standing reward during the years from 1954 to 1960 of $30,000, which he would pay to anyone who could prove that the polio vaccine was not a killer and a fraud. There were no takers’’. – Eustace Mullins (1923–2010), Murder by Injection)
' ' Morris Beale, che per anni ha curato la sua pubblicazione informativa, Capsule News Digest, dal Capitol Hill, ha offerto una ricompensa permanente negli anni dal 1954 al 1960 di 30,000 dollari, che avrebbe pagato a chiunque potesse dimostrare che il vaccino antipolio non era un assassino e una truffa. Non ci sono stati acquirenti "'. - dal libro Eustace Mullins (1923-2010), omicidio per iniezione (il libro è su amazon in diverse lingue)
Gli storici della medicina sono finalmente arrivati alla conclusione che la grande "epidemia" del 1918 è stata la causa dall'uso diffuso dei vaccini.
Nella prima guerra mondiale, la vaccinazione divenne obbligatoria per tutti i soldati. Il Boston Herald riferì che 47 soldati morirono in un mese a causa del vaccino. Gli ospedali erano pieni, non di soldati feriti, ma di soldati colpiti dai vaccini. L'epidemia fu in seguito chiamata Influenza spagnola, al fine di oscurarne le origini. Si stima che morirono tra i 17 e i 50 milioni di persone; altre morirono di conseguenza per una stima di circa 100 milioni di persone.
Fu accertato che molti dei sopravvissuti si erano rifiutati di vaccinarsi.
I pericoli della vaccinazione sono noti da molto tempo. Nella guerra franco-prussiana (1870-71), ogni soldato tedesco fu vaccinato. Il risultato fu che 53.288 uomini (fisicamente sani) contrassero il vaiolo. Il tasso di mortalità fu altissimo.
All'incontro annuale dell'ACS Science Writers Seminar, il Dr. Robert W. Simpson della Rutgers University affermò: "i programmi di immunizzazione contro influenza, morbillo, parotite e vaiolo sono in realtà da biasimare perché modificherebbe l'RNA umano, creando proVirus che poi diventano cellule latenti in tutto il corpo".
Queste cellule, attiverebbero altre patologie come la psoriasi, cancro, reumatismi e artrite.
Un'incredibile conferma di un precedente studio condotto dal dottor Herbert Snow, di Londra, che aveva riscontrato più di 50 anni prima, che gli effetti a lungo termine del vaccino avrebbero causato danni al cuore e ad altri organi. In sintesi, il vaccino diventa una bomba a orologeria nel nostro sistema immunitario e impiega dai 10 ai 30 anni per manifestare una patologia grave. Quando arriva quel momento, la vittima cade sotto una crisi epilettica fatale, di solito senza preavviso, che si tratti di un attacco di cuore o di qualsiasi altra malattia. Il Dr. W.B. Clarke dell'Indiana disse:
"Il cancro era praticamente sconosciuto fino a quando non è stata introdotta la vaccinazione obbligatoria con un vaccino contro la febbre bovina. Ho dovuto affrontare almeno 200 casi di cancro e non avevo mai visto un caso di cancro in una persona non vaccinata.
James R. Shannon dell'American NIH (National Institute of Health) dichiarò: "L'unico vaccino sicuro è quello che non viene mai usato." Eustace Mullins lo precisa nel suo libro Murder By Injection:
"Un medico, il Dr. Henry R. Bybee, di Norfolk, Virginia, dichiarò pubblicamente: "La mia opinione sincera è che il vaccino sia la causa di più malattie e sofferenze di qualsiasi cosa si possa chiamare. Credo che malattie come il cancro, la sifilide, le vampate di calore e molte altre patologie mediche siano il risultato diretto della vaccinazione. Tuttavia, nello stato della Virginia e in molti altri stati, i genitori sono costretti a sottoporre i loro figli a questa procedura, mentre la professione medica, non solo viene pagata per questo servizio, ma crea anche pazienti meravigliosi e potenziali per il futuro. "
Fortunatamente oggi il vaiolo non esiste più e viene certificata come malattia eradicata dalla popolazione mondiale dal 1980 (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Allo stato attuale, l’unica fonte di contagio possibile è costituita dai virus coltivati in laboratorio: nel mondo sono solo sette i laboratori che conservano ceppi del virus del vaiolo, e sono sotto stretto controllo. Tuttavia, per salvaguardare l’umanità da eventuali future epidemie di vaiolo, che potrebbero essere scatenate o da cause accidentali o da atti terroristici, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha previsto di conservare ampie scorte di vaccino essiccato e congelato!
ORA PERCORRIAMO LE FASI STORICHE DELLE VACCINAZIONI PIU' COMUNI COSI' COME DA UNA RICERCA SU INTERNET (potete verificare) . SONO LE VACCINAZIONI CHE NOI STESSI SIAMO STATI "OBBLIGATI" A FARE DA BAMBINO E CHE ANCORA OGGI SOTTOPONIAMO ALLE NUOVE GENERAZIONI.
1796 - Edward Jenner, il padre dei vaccini
La scoperta della vaccinazione, come tecnica per sconfiggere le malattie infettive, si deve a Edward Jenner (1746-1823), che in Inghilterra, alla fine del Settecento, si dedicò alla battaglia contro il vaiolo.
All'epoca la malattia stava avendo in Europa un incremento allarmante: nel 1753 a Parigi morirono di vaiolo 20.000 persone; a Napoli nel 1768 ne morirono 60.000 in poche settimane e ogni anno a causa del virus Variola l'Inghilterra contava 40.000 decessi.
Medico di campagna a Berkeley, nel Gloucestershire, Jenner osservò che i contadini contagiati dal vaiolo bovino (cowpox), una volta superata la malattia, non si ammalavano della sua variante umana (smallpox), di gran lunga più grave.
Nel maggio 1796 Jenner prelevò dalla pustola di una donna ammalata di cowpox del materiale purulento e lo iniettò nel braccio di un ragazzo di 8 anni di nome James Phipps. Dopo alcuni mesi, al ragazzo fu inoculato del pus vaioloso umano, ma, come previsto da Jenner, il virus non attecchì. James fu il primo a diventare immune al vaiolo senza esserne mai stato ammalato.
1799 - Luigi Sacco, l'Italia e la scomparsa del vaiolo
In Italia, fu Luigi Sacco (1769-1836) a diffondere la vaccinazione Jenneriana. Medico della Repubblica Cisalpina, nato a Varese, laureato a Pavia e primario dell’Ospedale Maggiore di Milano, alla fine del 1799 vaccinò sé stesso e poi cinque bambini con il pus raccolto da due vacche affette da cow-pox. A distanza di tempo, verificò l’avvenuta immunità sua e dei vaccinati con l’innesto di vaiolo umano.
Nel 1806 Sacco riferì di avere fatto vaccinare o vaccinato personalmente nei soli Dipartimenti del Mincio, dell’Adige, del Basso Po e del Panaro più di 130.000 persone. In breve, i vaccinati del Regno d’Italia giunsero a un milione e mezzo, riducendo drasticamente la mortalità da vaiolo. Il vaccino si diffuse in breve anche nel Regno delle due Sicilie.
A Unità d'Italia avvenuta, la vaccinazione antivaiolosa fu resa obbligatoria per tutti i nuovi nati a partire dal 1888. L’obbligo è stato abolito in Italia nel 1981, dopo che nel maggio 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, ha decretato eradicato il vaiolo dalla Terra.
1880 - I sieri di Behring contro difterite e tetano
La lotta contro difterite e tetano è tra i grandi progressi ottocenteschi in campo sanitario. I vaccini antidifterico e antitetanico, basati sulla somministrazione della rispettiva tossina inattivata (antitossina), si devono agli studi del tedesco Emil Adolf von Behring (1854-1917) e alle scoperte compiute con il collega giapponese Shibasaburo Kitasato (1853-1931), mentre lavoravano insieme all'Istituto di Igiene di Berlino.
Nel 1880, Behring rese un animale temporaneamente immune dalla difterite e dal tetano iniettandogli siero sanguigno infettato di un altro animale e dimostrò che questa pratica era non solo preventiva, ma anche curativa, se il siero veniva iniettato ai primi sintomi delle malattie. Per avere espresso il concetto di antitossine, Behring è considerato uno dei fondatori dell'immunologia.
Oggi, nonostante l'uso estensivo della vaccinazione, nel mondo la difterite non è ancora debellata completamente ed è endemica nei Paesi di sviluppo. In Italia, però, dove vaccinazione antidifterica è obbligatoria dal 1939, l’ultimo caso risale al 1996.
Quanto al tetano, nel nostro Paese, dove la vaccinazione è obbligatoria dal 1968, il numero di malati è drasticamente diminuito. In media, ne vengono notificati una settantina ogni anno, soprattutto in persone anziane.
1885 - La rabbia di Louis Pasteur
Importanti traguardi, in Europa, si raggiunsero grazie alle ricerche del biologo e chimico francese Louis Pasteur (1822-1895), considerato il padre della microbiologia. Pasteur trovò l'antidoto a diverse infezioni batteriche come l'antrace, nel 1881, e la rabbia, nel 1885.
Assodato che, per ottenere resistenza a una determinata infezione, era necessario inoculare nell'organismo lo stesso batterio della malattia, l'originalità dei vaccini di Pasteur sta nell'utilizzo di batteri "indeboliti" artificialmente in laboratorio. Attenuandone l'aggressività si riduceva la possibilità di un'eventuale risposta violenta da parte dell'organismo. Questa scoperta rivoluzionò lo studio delle malattie infettive.
Nel 1888 Pasteur fondò a Parigi un istituto di ricerca per lo studio e la cura delle malattie infettive e lo diresse fino alla morte. Ancora oggi l’Istituto Pasteur è un polo mondiale della ricerca biologica e offre contributi importanti per la conoscenza e la sconfitta delle vecchie e nuove malattie infettive.
1963 - Una rivoluzione chiamata antipolio
Nella prima metà del Novecento, l'Europa e poi gli Stati Uniti registrarono drammatiche epidemie di poliomielite, una grave malattia virale causata dal poliovirus. Tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta, essa uccideva o paralizzava più di mezzo milione di persone nel mondo ogni anno. Nella battaglia contro la poliomielite scesero in campo due grandi scienziati americani che, seguendo strade diverse, trovarono entrambi il modo di sconfiggerla.
Jonas Salk (1914-1995) presentò il suo vaccino antipoliomielite il 12 aprile 1955. Si trattava di un vaccino “inattivato” (IPV), da somministrare con iniezione intramuscolo. Perché restasse a disposizione di tutti, non lo brevettò mai.
Appena due anni dopo, nel 1957, Albert Sabin (1906-1993) ne sviluppò un altro, con caratteristiche diverse: un vaccino “vivo attenuato” (OPV), da somministrare per via orale.
Fu quest'ultimo ad essere utilizzato, a partire dal 1963, per la campagna di vaccinazione su scala mondiale che avrebbe portato a ridurre drasticamente i casi di poliomielite nel mondo e ad eradicare la malattia in Europa.
1971 - Maurice Hilleman e il vaccino che ne contiene tre
Oggi, in Italia, il morbillo sembra un ricordo lontano, come pure sembrano malattie antiche la parotite e la rosolia, ma prima della diffusione dei loro vaccini erano rari i bambini che in età scolare riuscivano a evitarle. Quanto al morbillo, in particolare, si calcola che fino a quando non si è diffusa a livello mondiale la sua vaccinazione, cioè nel 1980, esso abbia ucciso una media di 2 milioni e mezzo di bambini ogni anno. Il primo vaccino per prevenire il morbillo risale al 1963. Vaccini per la parotite e la rosolia furono resi disponibili rispettivamente nel 1967 e nel 1969.
A tutti e tre lavorò il microbiologo americano Maurice Hilleman (1919-2005), a cui si deve anche la loro combinazione e quindi la nascita, nel 1971, del vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia (MPR).
Hilleman e il suo staff svilupparono negli anni anche molti altri importanti vaccini, tra cui quelli contro l'epatite A, l'epatite B, la varicella, la meningite, la polmonite e contro il batterio emofilo dell'influenza.
Dopo quest'analisi, ci sarebbe da chiedersi:
SONO ANCORA GIUSTIFICATE LE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE ALLE NUOVE NASCITE?
NON SAREBBE OPPORTUNO E "TRASPARENTE" INSTITUIRE UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA FORMATA DA RICERCATORI, PROFESSORI E NOBEL DELLA SCIENZA E MEDICINA INTERNAZIONALE PER DEFINIRLI?
Non siamo complottisti ma solo alla ricerca della Verità, perché solo la VERITA' potrà renderci finalmente LIBERI.
Mi dispiace AGOSTINO, non posso condividere interamente questo articolo, che farebbe luce finalmente sulla farsa dell'epidemia la spagnola, solo senza entrare nello specifico, basterebbero le parole di RUDOLF STEINER,alla domanda cosa pensa della epidemia spagnola, rispose vaccinazioni più una maggiore elettrificazione della terra un binomio che ancora oggi è devastante, non si dovrebbe chiamare spagnola ,perchè è stata causata e camuffata dai militari americani con avanzi di vaccini sperimentali della prima guera mondiale, lo stesso vale per il racconto su PASTEUR, non è la vera narrazione quello che descrivi, lui era un semplice" FARMACISTA" è ha usato la sua "teoria dei germi " per fini aziendali e speculativi, facendo sulle cavie degli animali sperimentazioni e azioni criminali, se vivesse adesso…