Xie Xianci, vicedirettore del Centro per la gestione delle donazioni di organi nella provincia meridionale dello Jiangxi, è stato condannato a due anni di prigione e a una multa di 100 mila yuan (circa 15 mila dollari). Il reato: riscossione di tangenti per un totale di 712.500 yuan (circa 112 mila dollari), ricevute da prestigiosi ospedali, come l’Ospedale del popolo dello Jiangxi e i due principali ospedali affiliati con l’università di Nanchang. Secondo i giudici, in cambio delle tangenti, Xie sfruttava la sua posizione «aiutando gli ospedali a procurarsi gli organi per effettuare i trapianti». Come nel caso del principale ospedale affiliato all’università di Nanchang, che pagava 10 mila yuan (1.570 dollari) a Xie per ogni trapianto eseguito all’interno dell’ospedale.
L’apparato di gestione delle donazioni degli organi nello Jiangxi è stato istituito nel giugno del 2015. Xie sarebbe stato arrestato a novembre dell’anno successivo, e il verdetto emesso a dicembre del 2017, ma i documenti ufficiali della sua sentenza sono stati pubblicati online solo di recente.
Dai resoconti diffusi dalla stampa di regime cinese, tuttavia, non è ancora chiaro in che modo Xie ottenesse gli organi dopo aver intascato le tangenti. Ma i tre ospedali in questione sono tutti stati segnalati dall’Organizzazione mondiale di indagine sulla persecuzione del Falun Gong (Woipfg) per il loro coinvolgimento nel prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un antica pratica spirituale che include esercizi di meditazione e insegnamenti morali. La pratica è diventata molto popolare negli anni ’90, e nel 1999 era praticata da circa 100 milioni di persone in tutta la Cina. L’allora leader del Partito Comunista Cinese, Jiang Zemin (un tiranno di inaudita paranoia e spietatezza anche per gli standard comunisti), nel terrore – del tutto infondato – che la popolarità del Falun Gong potesse costituire una minaccia per l’autorità del Pcc, il 20 luglio 1999 ha mobilitato l’enorme apparato di ‘sicurezza’ del regime comunista cinese per rastrellare in ogni angolo del Paese i praticanti del Falun Gong, che da allora vengono sistematicamente arrestati, picchiati, torturati e spesso uccisi.
Nonostante il leader del Pcc sia cambiato e Xi Jinping non abbia nessun coinvolgimento diretto in questa persecuzione, la ‘macchina’ infernale creata da Jiang Zemin (e guidata da migliaia di funzionari corrotti in tutta la Cina) non ha mai cessato di mietere vittime.
A oggi, è stato dimostrato come almeno 4 mila praticanti del Falun Gong siano deceduti a causa delle torture e delle violenze subiti durante la detenzione. Ma si stima che il numero reale sia enormemente maggiore, data l’ovvia difficoltà con cui questo genere di informazioni fuoriescono dalla Cina.
PRELIEVO FORZATO DI ORGANI
L’industria dei trapianti di organi del regime comunista cinese è finita sotto i riflettori internazionali in seguito alla pubblicazione di alcune approfondite inchieste condotte dall’avvocato David Matas e dall’ex segretario di Stato canadese David Kilgour, che dopo lunghe indagini hanno dimostrato che il regime cinese ha sistematicamente prelevato organi dai prigionieri di coscienza, innanzitutto i praticanti del Falun Gong (che, all’arresto, godono normalmente di ottime condizioni fisiche).
A seguito delle diverse pressioni a livello internazionale, il regime cinese ha varato alcune riforme tra cui, nel 2013, l’istituzione di un sistema per la donazione degli organi (fino ad allora non esisteva nessun sistema, perché la donazione degli organi, per ragioni religiose e culturali, è un fatto rarissimo in Cina). Ma nuove e recenti indagini, hanno provato come in Cina sia ancora possibile trovare organi compatibili nel giro di alcuni giorni o settimane. A ulteriore dimostrazione che gli organi continuano a provenire da persone uccise appositamente ai fini del prelievo.
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