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Immagine del redattoreAgostino Conte - Scrittore

ABBIAMO PERSO IL CORAGGIO DI RIBELLARCI. "CIASCUNO DI NOI E' L'ULTIMO DEGLI EUROPEI"

SERGIO PESSOT QUALCHE TEMPO FA, CHIUSE SIMBOLICAMENTE QUELL’OSCENA PORTA, INAUGURATA DA MATTARELLA NEL 2018 COME SIMBOLO ALL’AFRICANIZZAZIONE ... COME PER DIRE: "PORTI APERTI"

Sergio Pessot, ottantenne, volto storico della destra radicale del dopoguerra, ebbe il coraggio di chiudere la porta (poco dopo l'inaugurazione) con un nastro segnaletico bianco e rosso la Porta dell’Europa di Lampedusa. Chiese che gli venisse scattata una foto di spalle, con indosso una maglia dalla scritta significativa: “Ciascuno di noi è l’ultimo degli europei”.


Pessot è autore di svariati saggi riguardanti diversi argomenti: dalla flora e la fauna delle Alpi, alle erbe medicinali, fino a quelli più strettamente politici come Il viaggio del Novecento e Fascismi nel mondo. E poi un testo, edito nel 2011, particolarmente significativo alla luce della sua azione odierna: Frammenti delle storia di Lampedusa e di un isolano.

Il gesto di Pessot a qualcuno potrà sembrare ininfluente, eppure ha in sé quello spirito di audace giovinezza che evidentemente va oltre l’età anagrafica. Quella sana provocazione che ti scuote dall’uggioso politicamente corretto che attanaglia la narrazione contemporanea. Perché la porta di Lampedusa chiusa simbolicamente con quel nastro è una risposta a chi vorrebbe raccontarci che i confini non hanno senso, che dobbiamo tenerla aperta quella porta, che non possiamo rivendicare di avere un’identità storica e culturale.

E’ il coraggio di chi non accetta di piegarsi al pensiero unico dominante, e rivendica con tutto se stesso, l’orgoglio di appartenere a una patria millenaria. Pessot ha lanciato così un messaggio che va oltre il situazionismo: gli europei ci sono ancora, e non sarà affatto facile sostituirli.

Non solo vivere ogni giorno come fosse l’ultimo. Ma agire ogni giorno come se ognuno di noi fosse l’ultimo: perché siamo in guerra. E anche questo piccolo grande gesto ci ricorda che abbiamo non il diritto, ma il sacro dovere di non morire come popolo.

Davanti a quella porta, per anni si sono avvicendati tutti i cuckold dell’invasione. Da Mattarella a Bergoglio. Passando per la Boldrini, Grasso e altri "falsi e Ipocriti" assortiti.


E' ORA CHE QUALCUNO RICORDASSE QUEL GESTO E LO RINNOVA.

L'ITALIA PUO' ESSERE ANCHE VENDUTA, MA GLI ITALIANI, IL POPOLO, (NON I POLITICI) QUELLI CHE VERAMENTE CREDONO NELLA PATRIA E LA PORTANO NEL CUORE CON LE SUE VALIGIE COLMI DI STORIA E CULTURA, NON SI LASCERANNO VENDERE... E' SOLO QUESTIONE DI TEMPO!

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