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Capitolo 12 ; prima parte
IL LAVORO RENDE LIBERI
Quante volte vi siete sentiti ripetere: "Se fosse piacere non sarebbe lavoro". Serve a ricordarci che il
nostro destino è guadagnare ogni cosa con fatica e schiavitù, e pure, a dirci di "accogliere" a braccia
aperte questa realtà perché non ce n'è altre; che pertanto, è meglio non ribellarsi e farci l'abitudine.
Cosa che ci viene pure rammentata con Ora et labora; un altro modo per farci sapere che non
dobbiamo mai alzare il capo e strisciare sulle ginocchia fino alla fine dei nostri giorni. Ma almeno
queste sono massime relativamente schiette. Ce n'è una invece, che suona come una sfacciata beffa;
mi riferisco a quella che dominava sull'entrata dei campi di concentramento nazisti: “Arbeit Macht
Frei” ("il lavoro rende liberi"). Credere che quella frase sia roba d'altri tempi è un inganno: invece, è
persino di moda, tant’è che a quella "scintilla di saggezza" crediamo con slancio, perché con i frutti
delle nostre fatiche possiamo acquistare qualche oggetto dei desideri (l'illusione della libertà) e il
pane. È fantastico: crediamo di realizzarci ed essere liberi sebbene quei quarantacinque anni di
prigionia comportino, come ci ricorda Silvano Agosti, l'estorsione della gioventù e del meglio
dell’esistenza. La GALERA ce l'hanno sbandierata come qualcosa di NOBILE e MOMENTO DI
REALIZZAZIONE, e questo basta per farci gettare volontariamente tra le braccia degli schiavisti, quando
quel "nobile impegno", passa attraverso un ricatto camuffato da ESIGENZE AZIENDALI e LEGGI DI
MERCATO.
Ci si chieda cosa può rimanere di umano in un individuo, dopo 45 anni passati per "realizzarsi" secondo
i canoni della nostra società e del suo arido profitto. Dopo tutto quel tempo passato a opprimere e
deformare ogni personale inclinazione ed espressione vitale, assecondando un abbruttimento
dell'animo e acconsentendo al cambiamento disumanizzante per … mantenere il posto di lavoro. Ben
difficilmente eviterà di DIVENTARE UNA MACCHINA … IL LAVORO.
È pure chiaro che solo secondariamente le attività lavorative servono a produrre merci o servizi e
invece, come avviene per tutto il resto, hanno primariamente il compito di rendere benefici al
dominio, trasformandociin quello che gli serve. È un'illusione credere di lavorare per se, quando per
accettare tutto questo dobbiamo diventare dei mostri di autolesionismo. Cosa perfettamente
constatabile, osservando milioni di persone timbrare il cartellino, correre ai servizi con i minuti contati,
mangiare un boccone al volo meccanicamente per rispettare tempi alienanti e infine, riversarsi sulle
strade o sui mezzi di trasporto pubblico, come galline all’apertura dei cancelli. Il tutto, per godersi
l'umiliazione di arrivare, spesso con fatica, alla fine del mese e con il rischio di non godersi mai una
pensione.
Roba da girone dantesco. Ma magari il problema si fermasse a questo stadio: la popolazione accetta
pure frasi demenziali come: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Proprio quel
lavoro che porta a quanto detto sopra … Persino, si fa sbattere in faccia tutta la propria miseria e pure,
accetta di farsi doppiamente fregare. Innanzitutto, accettando il LAVORO che TRASFORMA IN ROBOT e
secondariamente, quando il posto nella schiera negriera lo perde e lo va pure a reclamare a gran voce,
chiedendo siano applicate le promesse costituzionali. Affermando in quel modo, che la schiavitù è un
diritto!
Come fa il potere a non avere vita facile per tutte le sue malefatte, su un popolo che non vedendo la
propria carne lacerarsi sotto le scudisciate, ne reclama la dose costituzionalmente promessa?
Nell’imprenditoria privata cambiano le cose?
Nemmeno li.
È in particolare il lavoratore autonomo a conoscere l’ansia d’attesa, mentre le spese non attendono.
Ma pure egli raramente si rende conto che il lavoro (poiché controllato dal Potere) è suo padrone e
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non viceversa, e per sopravvivere deve calpestare l'anima. Se è creativo, deve piegare l'inventiva alle
aride esigenze del mercato.
Ma essere contro QUESTO mondo del lavoro, significa essere sostenitore dell’indolenza? Khalil Gibran
ci lasciò queste parole: “Mi considerano pazzo perché non voglio vendere i miei giorni in cambio di oro.
E io li giudico pazzi perché pensano che i miei giorni abbiano un prezzo”. Se ne faccia TESORO di quelle
paole, riflettendo su quanti sono morti in prossimità della pensione. Quelle persone, avessero
compreso il messaggio di Khalil Gibran, avrebbero lavorato come dannate per non avere nulla?
Silvano Agosti: "Noi non viviamo grazie al lavoro ma nonostante il lavoro". È infatti osservabile che
ogni pezzo di questo mondo, è creato e gestito per impedire il rilassamento che attiverebbe stati
illuminanti. Il lavoro è coadiuvante perfetto per un capillare controllo sociale, e non meno utile di altri
strumenti per sopire un eventuale risveglio. Non meno essenziale dell'ignoranza; dell'omologazione;
della PAURA … di perdere le illusioni, le quattro cose acquisite …
Ma ultimamente, si è fatta più forte un'altra paura. Quella dei malfattori … dei LADRI …
Per questo ci barrichiamo in casa; ci organizziamo per mettere AL SICURO i nostri quattro soldini
guadagnati con sudore. Ma altri ladri ci attendono al varco e si tratta dei rapinatori più esperti, scaltri,
organizzati, e per questo autorizzati, del pianeta: i BANCHIERI.
Tutto è stato organizzato nei minimi dettagli e forse non vedete il giochino d'illusionismo, attuato con
logiche di astuzia sopraffina, allo scopo di bypassare i sensi e la capacità del cittadino medio di
comprendere l'inganno. Da una parte, si osservano i sistemi giudiziario e carcerario che così come
sono concepiti, oltre a salvaguardare gli interessi di una casta, non risolvono nulla e incentivano
l'attività dei piccoli delinquenti. Dall'altra, vere e proprie organizzazioni di malfattori in alleanza con
Stati e politici, convogliano una migrazione (in buona parte rappresentata da gente non desiderata nei
Paesi d'appartenenza), con il compito di esacerbare la situazione e la convivenza tra etnie. Per non
sfuggire alla rete e spolparci definitivamente di quei quattrini che sentiamo di dover PROTEGGERE, il
Congegno bancario è poi lì ad attenderci al varco con i suoi sportelli, per arraffare i gruzzoletti in
cambio di due dita negli occhi. Ma si è pure organizzato con signoraggio, inflazione, ed è pronto a
compiere balzi felini per sottrarci gli averi, quando la situazione contingente non ci consente di
onorare i debiti.
Se tuttavia non vi è chiaro che l'apparato bancario ha una matrice esclusivamente delinquenziale, e
ancora lo credete utile a fornire un servizio, è il caso prestiate particolare attenzione a quanto
denuncia Solange Manfredi (link video): "La sovranità monetaria è esercitata da una società a capitale
privato a scopo di lucro. La Banca d'Italia si sottrae a ogni controllo e decide in piena autonomia il
costo del denaro. Corrisponde utili minimi allo Stato, mentre la parte che i partecipanti degli istitutibancari tengono per se, è pari al 300 % ... Le banche, la Banca d'Italia e la BCE, sono le responsabili del
debito pubblico e costituiscono una piaga sociale. Di fatto, alla popolazione italiana, la Banca d'Italia
ha fin'ora rubato miliardi di Euro, che lo Stato poi chiede in tasse ad un popolo sempre più povero" ...
Una conferma sull' "onestà dei banchieri? Ecco quanto espresse Lord Josiah Stamp (alto massone),
presidente attorno al 1920, della Rent of England, seconda banca d'Inghilterra per ricchezza: "I
SISTEMI BANCARI MODERNI PRODUCONO MONETA DAL NULLA. IL PROCEDIMENTO È FORSE LA PIÙ
STUPEFACENTE TRUFFA CHE SIA MAI STATA ESCOGITATA DALL'UOMO. L'ATTIVITÀ BANCARIA È STATA
CONCEPITA NELL'INIQUITÀ ED È NATA NEL PECCATO. I BANCHIERI POSSIEDONO L'INTERO GLOBO;
TOGLIETEGLIELO, MA LASCIATE LORO IL POTERE DI CREARE CREDITO E CON UN COLPO DI PENNA
CREERANNO ABBASTANZA MONETA DA COMPRARSELO DI NUOVO. […] SE VOLETE ESSERE SCHIAVI DEI
BANCHIERI E PAGARE IL COSTO DELLA VOSTRA STESSA SCHIAVITÙ, ALLORA LASCIATE ALLE BANCHE IL
POTERE DI CREARE LA MONETA".
È positivo che alcuni, comincino ad aprire gli occhi e pure a chiedersi l'origine del debito pubblico. Un
debito che tocca quasi tutti i popoli della Terra ma in particolare quello italiano, che si trova a versare
grandissima parte delle tasse per risanare un buco di ben 2.150 (al momento in cui scrivo) miliardi di
Euro.
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Vediamo, sinteticamente, di capire come abbiamo fatto a precipitare in una simile voragine: in un
PAESE CON SOVRANITÀ MONETARIA, sarebbe lo Stato a generare liquidità A COSTO ZERO, tramite la
BANCA NAZIONALE, laddove ci fosse necessità di finanziare attività economiche, creare beni e servizi.
Quello dovrebbe essere il suo compito principale! Tale liquidità sarebbe priva di debito e non
genererebbe inflazione, in quanto la moneta verrebbe creata in corrispondenza di beni e servizi da
finanziare. Se le cose funzionassero così, si incrementerebbero posti di lavoro e benessere e, SI
RENDEREBBERO DEL TUTTO INUTILI TASSE ED IMPOSTE!!!
Perché allora ce le chiedono? Ce l'ha detto Solange Manfredi (ma pure Giacinto Auriti e altri): le
Banche nazionali e centrali, NON SONO PUBBLICHE! BENSÌ FORMATE DA SODALIZI TRA ISTITUTI
FINANZIARI COMMERCIALI PRIVATI!!!!!!! Pure BANKITALIA e BCE INVENTANO denaro al costo di carta
e inchiostro, e sempre più spesso al costo della digitazione di cifre tramite la tastiera di un computer.
Ciò è possibile, perché mentre un tempo la moneta circolante doveva avere un pari valore di facciata
depositato come riserva aurea, ora non più. Quindi i soldi attualmente in circolazione hanno solo un
valore convenzionale, dietro al quale c'è la nostra (malriposta) fiducia.
Ai DELINQUENTI consorziati però, non basta il grasso che cola dalla CREAZIONE DI MONETA DAL
NULLA; anche quando con la BACCHETTA MAGICA fanno apparire numeriniluminosi su un display, si
arrogano il diritto di esserne i proprietari, quando quel denaro deve essere della comunità; lo cedono in PRESTITO al VALORE di FACCIATA; per lo sforzo di prestarlo vogliono un compenso annuo che va dal 2 al4 %; pretendono la restituzione di quel denaro. Secondo la mia "ristretta" visuale, questa roba si chiama appropriazione indebita, furto, truffa, usura. Per meglio capirci, è come se il Teatro della Scala chiedesse alla tipografia di stamparle i biglietti, ma dovesse corrispondere il valore di vendita più un interesse annuo, e fosse pure costretto a restituirli! Vi pare che così potrebbe sopravvivere?
L'inganno, alla cui riuscita forniscono sostegno proprio quei TESORI dei nostri Governanti e Politici
(TUTTI!!!!), si chiama SIGNORAGGIO BANCARIO.
Questo meccanismo perverso, che già da solo costringe il debito pubblico a un continuo e inesorabile
rialzo, produce un CATASTROFICO danno alla società, e agisce in simbiosi con un'altra mascalzonata. La
spiego in poche parole: la creazione di moneta di scambio è duplice, in quanto da una parte la BCE
stampa gli Euro, dall’altra lo Stato genera i Titoli a garanzia del debito. È però da questa doppia
emissione che si crea un altro SIGNORAGGIO, conosciuto come INFLAZIONE, in quanto il PIL di una
Nazione può garantire agevolmente solo una di queste due emissioni, mentre l’altra, non essendo
supportata da una pari creazione di beni e servizi, alimenterà quell’inflazione, che è UNA VERA E
PROPRIA TASSA NASCOSTA. La conseguenza, è una continua riduzione del potere d’acquisto da parte
dei cittadini.
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